"Non partecipo a manifestazioni. Ho la fobia delle folle; non so perché, dovrei parlarne con il mio psicoanalista...Ma alla manifestazione di Roma prenderei parte; o meglio, assisterò, anche se con un video inviato dal cellulare". Lo scrittore spagnolo Javier Cercas, in un articolo oggi su El Pais intitolato 'la nostra patria è l'Europa", ha annunciato l'adesione alla mobilitazione in piazza del Popolo, convocata da Michele Serra. "Una manifestazione con un solo slogan: Qui o si fa l'Europa o si muore", sottolinea Cercas.
L'autore di 'Soldati di Salamina', fra i principali protagonisti del panorama europeo contemporaneo, noto per il suo impegno civile, evidenzia che "l'unico problema di questa manifestazione è che è solo italiana; dovrebbe essere europea: dovrebbe essere enorme e tenersi in tutte le capitali d'Europa.
Ancora siamo in tempo", osserva.
Nel lungo intervento lo scrittore e accademico fa una difesa appassionata dell'Europa come "l'unica utopia ragionevole che abbiamo inventato", che garantisce pace, prosperità e democrazia nel continente, come dimostrato negli ultimi 80 anni. Un'idea sostenuta molte volte dall'autore di 'Anatomia di un istante', che evidenzia come l'Europa unita, "un progetto politico inedito nella storia, realmente rivoluzionario, il grande progetto politico del XXI secolo", sia "quello che ora è in pericolo".
Con gli europei "intrappolati fra Vladimir Putin e Donald Trump, fra autocrati e un aspirante autocrate, due bulli o due gangster che capiscono solo il linguaggio dell'estorsione e rispettano solo la legge del più forte e che non vogliono in nessun modo un'Europa unita", perché "sanno che Europa è il grande bastione della democrazia nel mondo" e, quindi, "fanno tutto il possibile per disarticolarla", scrive Javier Cercas.
Lo scrittore propone di considerare Europa come la nostra patria. "Una Europa unita - osserva lo scrittore - non può costruirsi contro nessuna nazione né contro alcun sentimento nazionale, ma deve rispettarli tutti, integrandoli e trascendendoli". L'obiettivo è "un''Europa federale, capace di combinare l'unità politica con la diversità linguistica, culturale e identitaria". Infine l'appello a una mobilitazione europea, che affermi la volontà di difenderla, senza cedere di fronte alle minacce. "L'ora dell'Europa è arrivata", conclude Cercas. "Avanti popolo!".