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Alemanno scrive dal carcere: 'Esperienza comunitaria, stupido sprecarla'

Alemanno scrive dal carcere: 'Esperienza comunitaria, stupido sprecarla'

'Celle fatiscenti ma tante attività, vanno valorizzate di più'

ROMA, 02 aprile 2025, 19:43

Redazione ANSA

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Gianni Alemanno (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gianni Alemanno (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Il carcere è "un'intensa esperienza comunitaria, ecco perché è stupido sprecarla". E' il 'titolo' della lettera dal carcere di Rebibbia firmata dall'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, attualmente recluso nell'istituto. La lettera è stata pubblicata sulla sua pagina Facebook.


    Alemanno era stato arrestato la notte del 31 dicembre scorso; al politico, che deve scontare 1 anno e 10 mesi per traffico di influenze, erano stati revocati i servizi sociali.
    "90° giorno di carcere - scrive - Tra i compagni di cella si condivide tutto. Ai più anziani (di permanenza in carcere) viene riconosciuta piena autorità sulle regole comuni per pulire gli ambienti, preparare i pranzi, lavare i piatti".

Descrive "celle fatiscenti, ognuna con 6 brande a castello, un cesso che sta nella stessa stanza dove si cucina e un lavandino senza acqua calda. Ogni pezzo di legno, ogni lattina, ogni elastico, viene utilizzato in modo geniale. Altro che 'cultura del riuso' da ambientalisti chic".
    "Io - dice poi - sono al Reparto 2B del Braccio G8, sicuramente il braccio più vivibile di tutte le carceri romane. Ogni attività del carcere è molto frequentata dalle persone detenute. C'è anche chi si lascia andare e diventa un morto vivente".


    "La natura comunitaria dell'esperienza carceraria permette di alimentare la speranza di quella 'rieducazione' di cui parla l'Art. 27 della Costituzione - conclude - Proprio per questo è un peccato, e anche una vergogna, quando le istituzioni preposte non riescono a valorizzare queste potenzialità. Non parliamo del personale che lavora nelle carceri che sono vittime dei malfunzionamenti e delle carenze di organico quasi quanto le persone detenute. Parliamo di chi fa le leggi e di chi le deve applicare, che può e deve fare di più". 

 


   

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