È stata ridotta da 18 a quattro
anni di reclusione la condanna inflitta in primo grado a
Giuseppe Pio De Fazio, il giovane di 20 anni che nel marzo del
2022, in località "Cantorato" di Crotone, investì col proprio
furgone una bambina ucraina di cinque anni, provocandone la
morte, e ferì gravemente un giovane di 17 anni.
La Corte d'assise d'appello di Catanzaro ha derubricato in
omicidio stradale colposo il reato di omicidio volontario e
lesioni personali originariamente contestato a De Fazio .
La sentenza di primo grado era stata emessa nel mese di ottobre
del 2023 dal Gup di Crotone a conclusione del processo con rito
abbreviato. Il giudice aveva accolto la tesi della pubblica
accusa, secondo la quale l'imputato aveva investito
volontariamente un gruppo di pedoni tra i quali c'erano la
piccola Taisiia Martseniuk, arrivata a Crotone insieme ai
genitori in fuga dalla guerra in Ucraina, e il giovane che la
portava sulle spalle, Francesco Pio Macrì.
Secondo l'accusa, il vero scopo di De Fazio era di investire
Macrì, del quale voleva vendicarsi per il fatto che era legato
sentimentalmente ad una ragazza ucraina di cui l'imputato si era
invaghito.
In appello, su richiesta dei difensori di De Fazio, gli avvocati
Aldo Truncé e Salvatore Iannone, è stata riaperta l'istruttoria
dibattimentale nel corso della quale i legali dell'imputato
hanno contestato la tesi della volontarietà sostenuta
dall'accusa. Secondo i difensori, l'incidente sarebbe stato
provocato in realtà da una distrazione di De Fazio, che nel
momento dell'impatto, a loro dire, stava utilizzando il suo
smartphone, chattando e inviando foto sui social.
Anche il Procuratore generale, Alba Sammarco, aveva chiesto la
riqualificazione del reato contestato a De Fazio, chiedendone la
condanna a dieci anni.
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