Turismo, stranieri protagonisti. Per
il periodo di Pasqua e dei ponti di primavera sono attese nelle
strutture ricettive italiane 27,5 milioni di presenze, l'1,6% in
più rispetto allo scorso anno. E a trainare sono gli arrivi da
oltre confine, con oltre 15,8 milioni di presenze complessive
(+2,4%), mentre il meteo incerto raffredda la domanda italiana,
che dovrebbe stabilizzarsi sugli 11,7 milioni, appena lo 0,5% in
più del 2024. Questi i principali risultati emersi dall'indagine
del Centro Studi Turistici di Firenze, per Assoturismo
Confesercenti, su un campione di 1.185 imprese italiane della
ricettività.
Ad aumentare è soprattutto la domanda europea: tra le
nazionalità che registrano la maggiore crescita ci sono
francesi, svizzeri, polacchi, olandesi e spagnoli; ma sono
segnalati aumenti anche per i tedeschi, brasiliani, belgi,
scandinavi, austriaci, cechi, ungheresi. Non crolla la domanda
dagli Usa: anzi, le richieste da Usa e Canada registrano un
lieve aumento, mentre per gli australiani è stata segnalata la
stabilità del mercato. In flessione, invece, le prenotazioni dei
turisti dall'Asia: indiani, coreani, cinesi e giapponesi.
L'aumento - segnala l'indagine - sarà percepito in tutte le
regioni e per tutte le tipologie di prodotti, anche se con
intensità diversa. Per le regioni del Nord Ovest e del Sud-Isole
sono attesi i risultati migliori, rispettivamente +1,9% e +1,8%,
mentre per il Nord Est la variazione stimata è del +1,3% e per
il Centro del +1,4%. Le imprese extralberghiere dovrebbero
registrare i risultati migliori (+2,4%), mentre per
l'alberghiero la stima è del +1,2%.
Le città restano le protagoniste. Oltre un terzo (il 36%)
delle presenze di tutto il periodo si concentrerà proprio nei
luoghi del turismo culturale, dove è attesa una crescita del
+1,3%, ancora una volta trainata dagli stranieri (+2,1%, mentre
gli italiani registrerebbero una lieve flessione). Previsioni
positive anche per le località dei laghi (+2,8% con un deciso
incremento degli stranieri) e marine (+1,9%). Altrettanto
positive le previsioni per le località rurali e di collina
(+1,8%) e della montagna (+1,9%), grazie alle presenze degli
stranieri. Buone prospettive anche per le località termali
(+1,5%) e per le aree "ad altro interesse" (+1%).
"Anche questa primavera, nonostante le incertezze legate al
quadro economico e internazionale, il comparto turistico riesce
ad agguantare la crescita", commenta Vittorio Messina,
presidente di Assoturismo Confesercenti. "Si avverte però un
rallentamento generale, soprattutto in confronto ai risultati
eccezionali degli ultimi anni, quando - grazie alla ripresa
post-pandemica - si erano raggiunti livelli record. A pesare,
più che i dazi o la temuta contrazione dei flussi dagli Stati
Uniti — che ad oggi non si è ancora concretizzata — è
l'indebolimento della domanda interna. Una frenata che preoccupa
soprattutto nelle località minori, fuori dai circuiti
tradizionali del turismo internazionale, dove la presenza degli
italiani è spesso decisiva per la tenuta economica delle
imprese. In questo contesto, un ruolo rilevante lo giocheranno
anche le condizioni meteo, che influenzano sempre più le
decisioni dell'ultimo minuto. Le imprese stanno tenendo, ma il
quadro resta incerto e richiede un monitoraggio costante".
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