Per l'omicidio in un giardino
pubblico di Prato dell'8 maggio scorso - vittima un albanese di
35 anni - è scattato il fermo di un 17enne accusato di omicidio
volontario. Secondo procura e squadra mobile, sarebbe stato lui
ad aver sferrato i fendenti mortali, con un cacciavite, a
Vladimir Lleshi. Il 17enne - adesso nel carcere minorile di
Firenze - era già stato sospettato e interrogato negli uffici
della questura dopo l'omicidio insieme a un 19enne, anche questo
albanese. I loro racconti non avevano convinto gli inquirenti,
tuttavia vennero rilasciati. Il fermo è scattato ieri
pomeriggio. I due abitano in una struttura di accoglienza.
Accertamenti tecnici hanno fatto indirizzare le indagini contro
il 17enne gravemente indiziato di aver impugnato il cacciavite e
sferrato il colpo mortale all'emitorace sinistra.
Invece il 19enne sarebbe stato in possesso di un trincetto ma
la polizia crede alla sua versione dei fatti laddove ha detto di
aver gettato lo strumento. Il cacciavite è considerato
compatibile con le ferite mortali subite dalla vittima. L'uomo
ucciso, Vladimir Lheshi, risulta un latitante: avrebbe dovuto
scontare una condanna a 8 anni per rapine nella provincia di
Pistoia, ma era evaso e si era reso irreperibile.
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