L'opera di Fried scelta dal Teatro Regio per la Giornata della Memoria, è anche lo spettacolo che suggella la riapertura al pubblico dell'ente lirico dopo alcuni mesi di lavori. Un progetto di ammodernamento finanziato dal Ministero della Cultura con 8,5 milioni di euro che, una volta terminato, porterà il Regio, tra i teatri più antichi d'Europa, ad essere uno dei più tecnologici al mondo. Il teatro chiuderà nuovamente a giugno per l'estate, per un'altra tranche di lavori.
La serata è patrocinata dalla Comunità Ebraica di Torino nell'ambito delle iniziative organizzate con la Città di Torino e il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà.
Una scena semplice, lineare, pensata dalla regista Anna Maria Bruzzese per raccontare l'animo della ragazza divenuta simbolo nel mondo della persecuzione nazista contro gli ebrei: sul palco la stanza della ragazza, interpretata dal giovane soprano Shira Patchornik, all'interno di una sorta di scatola mentre sullo sfondo scorrono le ombre dei personaggi del mondo di Anna, figure di bambini come lei e di adulti sconosciuti.
L'Orchestra del Regio è diretta dal maestro Giulio Laguzzi.
Una parte centrale dello spettacolo è rappresentato dalle ombre realizzate con le sagome originali di Corallina De Maria e la messa in scena di Controluce Teatro d'Ombre, tra le compagnie più note d'Europa per questo genere di spettacolo. Alle tre pareti della scena è stato appeso un tulle che finge da quarta parete come una finestra che può oscurare o aprirsi. "Per dare allo spettatore l'idea di un mondo dal quale non si può uscire, anzi dal quale non si uscirà mai se non con la fine della vita", spiega la disegnatrice di ombre Corallina De Maria.
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