"Mi sono dedicato a qualcosa di nuovo, che non avevo mai fatto, ovvero separare le mie due anime: quella in piano acustico e quella elettronica. Perché sono sempre alla ricerca di spunti e stimoli sempre nuovi".
Dardust, o Dario Faini come è registrato all'anagrafe, è pronto a sdoppiarsi nel nuovo Duality, un doppio album in uscita il 28 ottobre per Sony Music Masterworks e Artist First. Pioniere della musica classica alternativa, Dardust ha finora cercato di unire il minimalismo pianistico con l'elettronica, creando un crossover a cavallo tra neoclassica e pop. Stavolta il patto con se stesso è stato infranto e i due mondi vengono separati in due esperienze parallele e allo stesso tempo convergenti. "Bianco e Nero, Elettronica e Pianoforte. I due estremi del mio immaginario musicale e artistico come Dardust".
Ognuno dei due dischi di Duality, che raccoglie 20 tracce, rappresenta un emisfero diverso della mente: la parte in piano solo esprime il mondo emozionale l'emisfero sinistro, la parte elettronica corrisponde alla razionalità dell'emisfero destro.
"Ma nessuno dei due prevale sull'altro - spiega l'artista -.
Come il talento non è niente senza il rigore, così la parte istintiva va addomesticata dalla parte razionale".
L'esperimento, a volerlo chiamare così, lo ha "costretto" a "togliere, ad andare al cuore delle cose per la parte del piano acustico, con una libertà trovata nell'avere dei limiti, mentre nella parte elettronica ho avuto un approccio più libero". Lato A e Lato B ("ma senza accettare che uno sia meglio dell'altro") di un progetto che pesca molto nella cultura giapponese, nei riferimenti, nei titoli, nei concetti filosofici. Il teatro Kabuki e lo Zen, la fioritura dei sakura, i boccioli di ciliegio, che esprimono fragilità, bellezza, mortalità e rinnovamento. "Come la tecnica Kintsugi per riparare le ceramiche con l'oro, non nascondendo le fratture, ma dando un nuovo valore alle cose", spiega Faini.
Molto concentrato sul suo lavoro, Faini a differenza degli anni passati, in cui è stato autore e/o produttore di tanti artisti in gara a Sanremo, si è un po' "allontanato dalla canzone". "Quest'anno il mio nome si sentirà ben poco, anche perché essere troppo presente può diventare a volte stucchevole.
Mi piacerebbe invece dedicarmi alle colonne sonore". Dopo aver lavorato praticamente con tutti i più grandi, ha ancora qualcuno con cui vorrebbe confrontarsi nella whishing list? "Trovo Blanco molto interessante, e qualcosa può succedere a breve", si lascia andare.
La sua musica ha risuonato al Superbowl, all'NBA All Star Game, al Keynote Apple e al Flag Handover nella Cerimonia di Chiusura dei Giochi Olimpici di Beijing 2022, il 2022 lo ha visto esibirsi in Arabia Saudita con "Symphony Under The Stars", al festival Al Ula Moments, nella suggestiva città desertica di AlUla, all'Eurovision Song Contest di Torino con una performance spettacolare, e poi alla Notte della Taranta. Dardust tornerà dal vivo nel 2023 con Duality tour 2023, al via il 4 marzo dalla sua Ascoli Piceno. "In Italia ho fatto praticamente tutto quello che avrei potuto, ora vorrei guardare, più di quanto non abbia fatto finora, anche fuori. Alzare l'asticella per avere sempre stimoli nuovi".
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