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A Pompei riemerge una nuova villa dei Misteri

A Pompei riemerge una nuova villa dei Misteri

Un corteo dionisiaco orna la sala dei banchetti

ROMA, 26 febbraio 2025, 21:10

Redazione ANSA

ANSACheck
A Pompei riemerge una nuova villa dei Misteri - RIPRODUZIONE RISERVATA

A Pompei riemerge una nuova villa dei Misteri - RIPRODUZIONE RISERVATA

A cento anni dalla scoperta degli affreschi dionisiaci della villa dei Misteri, Pompei ci regala una nuova meraviglia che apre un nuovo squarcio sull'interpretazione simbolica delle stupefacenti figure che ornano queste due lussuose sale per banchetti e che rappresenta una summa di unicità archeologiche.

 

Gli archeologi del Parco stanno infatti riportando alla luce una tra le più sontuose e ricche ville dell'antica città e dagli scavi è emersa una grande sala per banchetti affrescata da un ciclo di pitture che raccontano l'iniziazione ai misteri del dio che muore e rinasce, promettendo altrettanto ai suoi seguaci. È una delle pochissime rappresentazioni del culto di tutta la zona: prima di quest'ultima a Pompei era stata scoperta solo quella della villa dei Misteri. E come in quel caso anche questa nuova villa prende il nome da questa sala misteriosa: la casa del Tiaso, di Dioniso. Non solo. Rappresenta anche il caso di una rara megalografia (nell'area vesuviana ne sono state ritrovate in tutto quattro e solo due che celebrano Dioniso), ossia un affresco che oltre ad essere di notevole qualità - tra le baccanti che sfilano una assomiglia quasi alla Venere del Botticelli - rappresenta figure di dimensioni quasi reali.

 

"Il tema di Dioniso, del suo corteo, dei suoi misteri, dell' iniziazione, tornano al centro del dibattito scientifico" perché, spiega il direttore del Parco Gabriel Zuchtriegel, a differenza dell'altro affresco questa megalografia rappresenta le baccanti come danzatrici ma anche come cacciatrici, con i loro bellissimi e coloratissimi carnieri. Con loro ci sono anche i "giovani satiri che suonano i flauti, però manca qualcosa: al centro della scena non c'è Dioniso e Arianna come nella Villa dei Misteri. Al centro non c'è il Dio ma c'è una donna che è, secondo me, volutamente ambigua, ambivalente che si ritrova al centro di questo corteo divino e mitologico e che guarda: è l'unica a guardare fisso verso l'osservatore, verso la sala dove si riunivano gli ospiti di questa casa" ed è lei a celebrare questo rito di iniziazione perché, spiega il direttore del Parco "solo chi era iniziato o iniziata poteva sapere il segreto del culto". Insomma se "la baccante esprimeva per gli antichi il lato selvaggio e indomabile della donna; l'opposto della donna 'carina', che emula Venere, dea dell'amore e delle nozze" allora il fregio della casa del Tiaso e quello dei Misteri mostrano la donna come "sospesa, come oscillante tra questi due estremi, due modalità dell'essere femminile a quei tempi" . "È un momento storico, un momento in cui Pompei si disvela a noi ancora nella sua misteriosa grandezza, perché questo ciclo di affreschi rappresenta qualcosa di unico, di cui ci sono poche tracce tra le testimonianze archeologiche: è realmente uno squarcio particolare che si apre su un mondo straordinario" rappresentato da quello che si può forse considerare "il più contemporaneo degli dèi: Dioniso, Bacco, il Dio dell'ebrezza, il Dio fragoroso, il Dio che parla, al sé e alla coscienza delle donne e degli uomini" concorda il ministro della Cultura Alessandro Giuli. E' arrivato a Pompei per ammirare la nuova scoperta ed così entusiasta da definire il direttore Zuchtriegel "un fuoriclasse circondato da fuoriclasse".

 

Per questo il ministro assicura che per gli scavi a Pompei - che da soli portano ogni anno oltre 4 milioni di visitatori che continuano a crescere - c'è il sostegno del governo. Perché questi sono dati elettrizzanti "non soltanto per il Ministero della Cultura ma per il Governo intero, per il mondo che osserva l'importanza della cultura in tutte le sue sfaccettature". E dunque, "gli investimenti per Pompei ci sono, ci sono sempre stati e ci saranno" visto che i risultati dimostrano che sono soldi molto ben impegnati. Ad ora "siamo oltre a 33 milioni già stanziati" ma altri ne arriveranno. E serviranno a riprendere le attività di scavo, al momento conclusa perchè finito il budget, nella villa di Tiaso, forse la più grandiosa tra quelle fino ad ora venute alla luce ed emersa solo per un terzo ("siamo di fronte ad un bellissimo capitolo di un libro che dobbiamo finire di leggere" dice Zuchtriegel), e nelle altre, come nel caso della villa extraurbana di Civita Giuliana, a rendere accessibile al pubblico il cantiere, a sostenere la parte di approfondimento scientifico della scoperta e, tra l'altro, a sostenere il rilancio della Scuola di Pompei, grazie alla quale studenti di archeologia di tutta Italia possono direttamente partecipare alle attività di scavo.
   

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