"Claudio Abate. Superficie sensibile"
è il titolo della mostra che il MAXXI di Roma nello spazio EXTRA
dedica dal 3 marzo al 4 giugno al grande fotografo degli
artisti. A cura di Ilaria Bernardi e dal direttore MAXXI Arte
Bartolomeo Pietromarchi, l'esposizione è un racconto visivo
dell'autore attraverso una selezione di oltre 150 immagini, tra
fotografie a parete e provini in teca, che permette di compiere
un viaggio nella storia dell'arte del Novecento, tra le
avanguardie artistiche e teatrali degli anni Sessanta e
Settanta, e che fa rivivere performance irripetibili. La mostra
è un omaggio al grande fotografo del Novecento che ha vissuto e
lavorato con i più prestigiosi artisti italiani e
internazionali, da Carmelo Bene al Living Theatre, da Jannis
Kounellis e Pino Pascali a Joseph Beuys, accompagnando e
riscrivendo per immagini la storia dell'arte degli ultimi 50
anni.
L'esposizione ripercorre la produzione di Abate attraverso la
"lente" del suo archivio - gestito dai figli Giulia e Riccardo -
che oggi costituisce un prezioso patrimonio per gli studi
storico-artistici sull'arte italiana e internazionale. La
produzione di Abate spazia infatti dalle fotografie di opere,
artisti e mostre dell'Arte Povera agli scatti sulla scena
artistica ed espositiva in Italia e all'estero, fino a
fotografie su teatro, moda, costume e attualità. La mostra, che
raccoglie immagini celebri, poco note, inedite, alcune
restaurate con le cornici originali in ferro e altre stampate
per l'evento, si sviluppa in sezioni tematiche, arricchite da
teche di approfondimento e da documenti d'archivio, filmati,
contributi audio e testimonianze d'epoca, che portano alla luce
i rapporti di Abate con artisti e istituzioni.
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