(di Sara Bonifazio)
Un re e la sua corte posano nel
Calendario Pirelli, Otumfuo Osei Tutu II, re dell'impero Ashanti
dell'Africa Occidentale negli scatti di Prince Gyasi racconta le
radici del visual artist ghanese, l'orgoglio per la sua origine,
il senso di comunità ma anche di un futuro da costruire fatto di
inclusione, multiculturalità e rapporti economici da tessere.
"Il Ghana è la porta dell'Africa dove puoi trovare tutto:
cacao, oro, bauxite, petrolio… Ho voluto portarci Pirelli per
far conoscere un nuovo modo attraverso un Calendario che rimarrà
per sempre magari creando nuove possibilità di sviluppo", quasi
una 'restituzione' per chi ha cominciato a lavorare nei mercati
di Accra e ora espone a Parigi e a New York. A Pirelli, che con
il Calendario e con tutte le sue iniziative, dall'Hangar alla
Fondazione, usa l'arte per portare un affondo nella società
locale, il progetto è piaciuto; ed è piaciuto anche al re che ha
"l'ambizione - spiega il portavoce Baafuor Agyei Fosu II - di
creare un rapporto più forte e duraturo, che abbia un impatto
sulla fortuna anche economica del Ghana" e invita Pirelli a una
possibile collaborazione che potrebbe passare per l'Ashanti
investment grant.
Pirelli "ha investito in Arabia Saudita, questa
collaborazione può essere importante anche per uno sviluppo nel
corridoio dell'Africa occidentale" ha sottolineato il portavoce
del re accennando a contatti preliminari con il gruppo italiano.
"È naturale per noi seguire gli sviluppi del mercato, ma non c'è
nessun progetto particolare" ha chiarito il vicepresidente
esecutivo di Pirelli Marco Tronchetti Provera che a fine ottobre
ha invece annunciato una jv con il fondo saudita Pif e un
investimento di 550 milioni di dollari per costruire uno
stabilimento a Kaec, a nord di Jeddah. "Siamo in un momento in
cui è chiaro che il futuro ci lega all'Africa, un continente
giovane che cresce - fra pochi decenni avrà 2,5 miliardi di
abitanti - non guardare all'Africa cercando di costruire
qualcosa insieme sarebbe sbagliato. Tutto avviene per stadi,
l'Africa oggi non è ancora un mercato dove l'automotive è
cresciuta ma crescerà e noi - che abbiamo già una rete
distributiva - ci saremo: Se uno guarda al futuro l'Africa è
una priorità".
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