Inaugura venerdì 14 febbraio (ore
18) al Museo civico del Risorgimento di Bologna la mostra
'Alfonso Savini ed Emilio Putti. Un pittore professionista
ritrae un pittore amatoriale', a cura di Otello Sangiorgi e
Roberto Martorelli, visibile fino al 23 marzo. L'esposizione del
dipinto realizzato da Savini (1838-1908) è l'occasione per
approfondire la figura del soggetto ritratto, Emilio Putti
(1840-1885), combattente nelle guerre del Risorgimento,
ufficiale dell'esercito, infine inviato in Africa come
comandante del primo battaglione coloniale italiano. L'opera
viene presentata per la prima volta al pubblico dopo un
intervento di restauro conservativo.
Putti, tenente colonnello dei Bersaglieri, è ritratto con
l'alta uniforme ornata delle onorificenze ricevute: Savini
eseguì il dipinto in anni in cui aveva ormai abbandonato la
pittura di storia per indirizzarsi verso temi di genere e in
questo ritratto ufficiale punta sull'impressione naturalistica
del volto e sulla dettagliata descrizione dell'uniforme, tanto
da realizzare un dettaglio iconografico assolutamente
inconsueto, la sigaretta tra le dita del soggetto. Il dipinto
appartiene ad un nucleo donato al Museo dagli eredi, che
comprende anche documentazione relativa al patriota e medico
Marcello Putti, fratello di Emilio e padre dell'ortopedico
Vittorio Putti. Emilio Putti fu anche pittore, ma è nota una
sola opera documentata da un'immagine, conservata in uno dei tre
album fotografici che illustrano la produzione artistica e
architettonica a Bologna nella seconda metà del XIX secolo,
raccolti da Raffaele Belluzzi e da lui donati al Museo civico
del Risorgimento, di cui fu primo direttore. L'esposizione si
colloca nel solco della riscoperta e valorizzazione della
pittura bolognese dell'Ottocento.
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