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Polanski: giudice disse, finira' in prigione e lui fuggì

Polanski: giudice disse, finira' in prigione e lui fuggì

Legale del regista vuole ora sentenza "a distanza"

NEW YORK, 19 luglio 2022, 14:38

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il giudice di Los Angeles Laurence Rittenband che 45 anni fa presiedette il processo per stupro contro Roman Polanski disse privatamente agli avvocati che si sarebbe rimangiato la promessa fatta al regista che si era dichiarato colpevole di un reato minore per evitare di andare in carcere. E' quanto emerge dalla trascrizione di una testimonianza finora sotto segreto in cui l'allora sostituto procuratore Roger Gunson affermo' che Polanski aveva ragione a temere di finire dietro le sbarre ed e' per questo che nel 1978 fuggi' dagli Stati Uniti alla vigilia della sentenza.
    Nella testimonianza, che risale al 2010, Gunson disse che il giudice Rittenband, morto nel 1993, era intenzionato a rompere la promessa di liberare Polanski dopo che funzionari dello stato della California avevano determinato che non doveva piu' scontare una pena.
    L'avvocato di Polanski, Harnald Braun, rinnovera' adesso la sua richiesta di far pronunciare la sentenza nei confronti del regista senza che quest'ultimo debba rientrare negli Usa dove teme di essere arrestato. Ma il processo per arrivare a una conclusione della vicenda giudiziaria 'in absentia' si preannuncia lungo e complicato. Braun ha chiesto che sia un nuovo giudice ad occuparsi del caso in quanto quello attuale, Sam Ohta, non viene considerato affidabile dall'entourage del regista.
    "Otha e' inutile", ha detto Braun a 'Variety', notando che il giudice per 12 anni si era opposto alla pubblicazione della trascrizione.
   

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