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Silvia D'Amico, importante riuscire a perdonarsi gli errori

Silvia D'Amico, importante riuscire a perdonarsi gli errori

Con Carlotta Gamba e Beatrice Grannò in panel di Sky 20 anni

ROMA, 03 ottobre 2023, 14:02

Redazione ANSA

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Una scuola di recitazione "non è necessaria in assoluto, un talento se esiste e brilla poi trova le sue vie. Per quanto mi riguarda la scuola è stato il terreno in cui mi è stato permesso anche di sbagliare, è importante in questo mestiere riuscire a perdonarsi gli errori, fare tentativi e prove e poi cambiare completamente. L'accademia ti mette davanti a moltissime possibilità, poi quando si esce si sceglie cosa essere". Lo ha detto Silvia D'Amico interprete di film come Non essere cattivo, The Place, Comandante che è stata protagonista insieme alle colleghe emergenti Carlotta Gamba (America Latina, Quando) e Beatrice Grannò (Doc, The White lotus) nel panel 'Il mestiere dell'attrice' nel corso della seconda giornata di Sky 20 anni, evento organizzato dalla piattaforma digitale satellitare, dal 2 al 4 ottobre al Museo nazionale romano nelle Terme di Diocleziano di Roma.
    "Ho capito che avrei voluto fare questo lavoro da subito - ha raccontato D'Amico -, si risponde un po' tutti così a questa domanda ma per me è effettivamente così, è vero. Avevo sei o sette anni quando la maestra mi disse che c'era una scuola chiamata Silvio D'Amico. Ho avuto la folgorazione, ho deciso che avrei voluto fare quello e poi ho fatto quella scuola". Per Carlotta Gamba invece la passione per il mestiere di attrice "è cresciuta insieme a me, ho iniziato da piccola a fare teatro ed è una cosa che non ho mai più perso, la recitazione è diventata sempre più grande e importante. Pian piano è diventato il mio sogno e per adesso è il mio lavoro". Beatrice Grannò ha invece spiegato di essere "sempre stata affascinata dal mondo della performance: facevo musica, facevo danza. La recitazione è arrivata più tardi, cercavo qualcosa che potesse fare da "contenitore" a tutte queste cose che mi piaceva fare e in un certo senso l'attrice era la strada più giusta". Spazio anche per domande sugli aspetti più pratici della recitazione, con il critico Gianni Canova che ha chiesto alle tre attrici se sia più difficile fingere di piangere, baciare o morire. "Morire è difficilissimo - ha detto Silvia D'Amico -, è difficile coordinarsi con il respiro, ha poco a che fare con l'immedesimazione e più con la tecnica".
   

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