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Sorrentino, L'infinito nato da lamenti telefonici con Contarello

Sorrentino, L'infinito nato da lamenti telefonici con Contarello

Al Bif&st la prima volta dietro la cinepresa dello sceneggiatore

BARI, 26 marzo 2025, 19:52

di Francesco Gallo

ANSACheck
Cinema: L’INFINITO, il film di e con Umberto Contarello, scritto con Paolo Sorrentino - RIPRODUZIONE RISERVATA

Cinema: L’INFINITO, il film di e con Umberto Contarello, scritto con Paolo Sorrentino - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Ciclicamente al telefono io e Contarello ci lamentiamo. Sono quei momenti che decidiamo improvvisamente che il mondo ce l'ha noi e non si può fare nulla. Mi sono detto: perché non capovolgere queste nostre lamentazioni e renderle proficue e fare un piccolo film, diretto e interpretato da Umberto che è anche attore molto dotato? Un'opera sulla condizione che stava vivendo che facesse idealmente riferimento a Kaurismaki e Jarmush?". Così in collegamento al Bif&st, Paolo Sorrentino racconta la genesi de 'L'infinito', film da lui prodotto e co-sceneggiato che arriverà in sala il 15 maggio con la Piper Film. Nella prima scena del film dice subito Contarello nei panni di Umberto, sceneggiatore di successo che vede tutto crollare intorno a sé: 'la mia situazione è avvilimento'.

Da qui questa pellicola in bianco e nero che racconta il vagabondare interiore di quest'artista in crisi a cui non manca consapevolezza e ironia. Umberto tenta di ritrovare un lavoro, aiutare una giovane sceneggiatrice fissata col turning point, e riconquistare anche il rapporto con la figlia Elena. Cambia poi casa, ha ogni tanto qualche fugace rapporto con qualche sua ex, ma è sempre pieno di malinconia e indolenza. Unica sua passione-tormentone, a parte quella di non rinunciare al suo storico maggiordomo, una giovane suora armena, sua dirimpettaia, bravissima nel lavare i vetri con i fogli di giornale. "Un mercoledì durante una telefonata con Paolo, a un certo punto, dopo la mia lagna delle depressioni allo stato iniziale, come fosse la cosa più normale del mondo, Paolo mi dice all'improvviso che "stavolta" l'avrei girato io un film che avremo scritto insieme e che lui avrebbe prodotto. Con l'incoscienza degli uomini adulti incoscienti accettai e ci accordammo sul fare un'opera libera e intima. Ma un film su cosa? Su di te, visto che farai anche il protagonista", spiega Contarello all'incontro stampa oggi a Bari. Sulla dimensione infantile dell'Umberto, detto 'Umbè', sceneggiatore protagonista de 'L'infinito', Sorrentino sottolinea: "La dimensione infantile è necessaria per un'artista, anzi va conservata come la capacità di stupore che è una cosa che appartiene all'essere infantili. Molti sceneggiatori oggi hanno un atteggiamento impiegatizio verso il loro lavoro, un rapporto troppo corretto verso la vita e questo è sbagliato".

Quanta verità e quanta bugia c'è ne 'L'infinito'? "Sono un convinto assertore che di fatto l'utilizzo di bugie al cinema costituisca i nuclei di una verità - spiega ancora Sorrentino -, lavorare dentro il falso spesso conduce a qualcosa di vero. Il fatto poi che ci siano degli aspetti autobiografici è meno rivelante di quanto si pensi. Le autobiografie in genere sono abbastanza banali e a volte solo attraverso la fiction si determina qualcosa di vero e interessante. Certo che c'è molto di Umberto Contarello in 'L'infinito', ma è un Umberto rilavorato, reinventato e ricostruito". "Quando ho rivisto il film - sottolinea Contarello - non ho mai pensato a me. Ho solo pensato a un tipo con un cappotto che non sa dove andare. Questa cosa poi della verità e della bugia non mi ha mai convinto, perché non saprei definire cos'è l'una e l'altra e soprattutto quando riguarda sé stessi. Comunque non abbiamo mai discusso di questo tema io e Paolo, ma nei nostri incontri c'è sempre piuttosto la volontà di stupire l'altro che in fondo è il primo pubblico che incontra il nostro lavoro". Nel cast del film prodotto da Numero 10, The Apartment e UMI Films: Eric Claire, Carolina Sala, Margherita Rebeggiani, Lea Gramsdorff, Stefania Barca, Alessandro Pacioni, Tahnee Rodriguez, Lena Guerre, con Bruno Cariello, con la partecipazione di Manuela Mandracchia, Tony Laudadio, Antonio Piovanelli e Dario Cantarelli.

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