(di Alessandra Baldini)
Salman Rushdie bypassa le case
editrici e pubblica il suo nuovo romanzo a puntate su Substack:
il celebre scrittore di "Figli della Mezzanotte" e "Versetti
Satanici" darà virtualmente alle stampe il primo capitolo della
sua più recente impresa letteraria sulla piattaforma per
newsletter usata da molti giornalisti indipendenti, ma anche
personalità come la cantante Patti Smith, il cineasta Michael
Moore e lo scrittore israeliano Etgar Keret per diventare
imprenditori di se stessi.
"Voglio sperimentare cose che non ho mai fatto prima", ha
detto Rushdie al New York Times, spiegando che fino a poco tempo
fa, fino a quando cioè Substack si è fatta viva con il suo
agente Andrew Wylie, non sapeva nulla di questa nuova iniziativa
editoriale: "Ho voluto approfondire e scoperto che molte persone
che ammiro ci si sono buttate". Su Substack Rushdie
pubblicherà', oltre alla novella a puntate "The Seventh Wave",
commenti personali su "ogni tipo di storia: storie che mi hanno
toccato, o commosso, o impressionato, annoiato o perfino
rivoltato e che ho trovato su libri, film, tv, teatri, oppure
storie create da me", ha detto lo scrittore sul suo sito online.
Su Substack pubblicano (e "prosperano") da alcuni anni
giornalisti, alcuni famosi, come Matt Taibbi, ex Rolling Stone,
o Andrew Sullivan che ha lasciato sbattendo la porta il "New
York" o Glenn Greenwald, l'alleato della "talpa" della Nsa
Edward Snowden, approdato a Substack dopo che "The Intercept" lo
ha costretto alle dimissioni. Fondata nel 2017 a San Francisco
da tre "tech e media guys", Chris Best, Hamish McKenzie e Jairaj
Sethi, la piattaforma distribuisce newsletter in abbonamento
senza pubblicità e senza gli algoritmi che controllano la
distribuzione di notizie sui social. L'obiettivo è di dare a
ciascun cliente la possibilità di creare un "mini-impero
editoriale" attorno alla propria mailing list distribuita in
abbonamento: Greenwald e Sullivan sono nella top 10 dei
"Substackerati": dieci autori le cui newsletter generano
complessivamente oltre dieci milioni di dollari all'anno.
Substack recluta talenti a cui offre lauti anticipi strutturando
il contratto come quello di un libro. Anche Rushdie è stato
pagato, "anche se non quanto avrebbe ricevuto da una casa
editrice per un libro".
Lo scrittore comincerà con il romanzo a puntate e qualche
saggio: inizialmente gratuiti e in seguito accessibili dietro
micro-pagamenti (cinque o sei dollari al mese) per poter leggere
nuovi capitoli o interagire direttamente con l'autore. "Penso
che chiederò ai lettori cosa ne pensano, vorrei creare un filo
di commenti in cui potrei entrare anch'io", ha detto lo
scrittore anglo-indiano che ormai da due decenni vive negli Usa
dopo esser rimasto a lungo nascosto a causa di una "fatwa"
dell'Ayatollah Ruhollah Khomeini seguita alla pubblicazione nel
1988 del suo "Versetti Satanici".
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