ROBERTO VENAFRO, "UN MUTAMENTO
REVERSIBILE" (GANGEMI EDITORE, PP 221)
"Un mutamento reversibile" è il titolo del libro di Roberto
Venafro, ingegnere civile e studioso dei processi evolutivi
dell'urbanistica e sostenibilità, che affronta la crisi
climatica dal punto di vista dei vertici internazionali che,
dalla fine degli anni Settanta del XX secolo, hanno riunito
scienziati, esperti meteorologi, politici e organizzazioni della
società civile intorno al tema della variabilità del sistema
climatico.
Il libro, arricchito da una prefazione di Ermete Realacci e
una presentazione di Luca Mercalli, è un racconto delle varie
fasi che hanno caratterizzato l'evoluzione del percorso compiuto
in questi ultimi quarant'anni attraverso i confronti, alcune
volte aspri e intensi, fra le diplomazie che avrebbero dovuto
tradurre le preoccupazioni degli scienziati relativamente alle
alterazioni del clima provocate dalle attività antropiche, in
azioni politiche per contrastare questo fenomeno.
Il titolo del libro induce all'ottimismo e lascia percepire che
siamo ancora in tempo per arrestare la deriva climatica e porre
in essere misure legislative, comportamentali e scelte
industriali capaci di rendere reversibili alcune ripercussioni
negative che si registrano sugli ecosistemi naturali, marini e
terrestri.
Sette capitoli, corredati da una postfazione di Rossella
Muroni, che ripercorrono la strada compiuta dalle diplomazie
internazionali e che attraverso progressi, battute d'arresto e,
in alcuni casi, fallimenti restituiscono la contrapposizione fra
due mondi, fra il Nord e il Sud del Pianeta, fra l'Occidente e
l'Oriente. Visioni discordanti e assunzioni di responsabilità
differenti nell'intraprendere politiche di contrasto al
riscaldamento globale, evidenziano le difficoltà di assumere
iniziative univoche e condivise.
Il traguardo è la naturale conseguenza della risolutezza che
si vuole mettere in campo per conseguire gli obiettivi di
mantenere entro 1,5 °C l'aumento della temperatura, rispetto ai
livelli preindustriali e per arrivare alla seconda metà del 2050
alla "neutralità climatica". Il passaggio dal traguardo
all'ambizione diventa necessario se non si vuole fallire la
traiettoria verso 1,5 °C . Ma l'ambizione non basta e occorre
una trasformazione. Trasformazione intesa come nuovo
rinascimento in cui le azioni del genere umano siano capaci di
invertire la crisi climatica e rendere, così, i mutamenti
reversibili.
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