(di Alessandra Baldini)
Tre noti autori hanno aiutato
Britney Spears a condurre in porto il memoir The Woman in Me in
cui la 40enne popstar rievoca il viaggio esistenziale che l'ha
portata dalla Bible Belt della Louisiana ai vertici delle hit
parade mondiali alla prigione di fatto sotto l'egida della
tutela legale a cui per tredici anni l'ha assoggettata il padre
Jamie Spars con la complicità della magistratura.
Britney ha ammesso che, per arrivare in fondo al libro, è
stata necessaria un'enorme dose di assistenza psicologica, ma
anche alcuni "collaboratori", come lei li ha definiti nei
ringraziamenti: di solito condannati all'anonimato, i
ghostwriters di The Woman in Me sono stati portati alla ribalta
dal New York Times con la scoperta che tre di loro sono
scrittori di successo.
Il Times li identifica sulla scorta di fonti che hanno
chiesto di restare nell'ombra: Ada Calhoun, autrice di quattro
volumi di saggistica tra cui una biografia di Frank O'Hara, ha
contribuito alla prima bozza, da cui Sam Lansky, ex editor di
Time oltre che autore del memoir The Gilded Razor e del romanzo
Broken People, ha raccolto il testimone. Il libro è stato poi
completato con l'assistenza di Luke Dempsey, che ha pubblicato
libri con il suo nome ma anche collaborato da ghostwriter con
Priscilla e Lisa Marie Presley per il memoir Elvis by the
Presleys.
La rivelazione conferma la pratica di personaggi famosi di
collaborare dietro le quinte con autori più o meno noti quando
decidono di mettere nero su bianco la storia della loro vita:
"Quanta gente pensate abbia lavorato a un memoir presidenziale o
a uno dei libri di Michelle Obama?", ha osservato David Kuhn,
agente letterario che rappresenta il premio Pulitzer Liaquat
Ahamed e l'attrice Amy Schumer: "Dai collaboratori, una come
Michelle si aspetta il punto di vista di varie fasce di
pubblico: quella dei millennials ad esempio, o quella di un
uomo, per allargare al massimo lo spettro dei potenziali
lettori".
Secondo il Times, in questo senso, la creazione di libri come
The Woman in Me è simile a quella dei grandi successi pop che
generalmente si fondano sui contributi di numerosi
collaboratori. Il punto di partenza è stata Britney, che, una
volta firmato il contratto con l'aiuto dell'agente Cait Hoyt, si
eè recata a Maui e ha cominciato a scrivere su taccuini la
storia della sua vita. È intervenuta a quel punto la Calhoun
che, dopo una serie di lunghe interviste, ha completato la prima
bozza in primavera, poco prima del matrimonio della popstar con
il personal trainer Sam Asghari.
Per Britney tuttavia c'era qualcosa che non andava: la voce
narrante non sembrava la sua. Era entrato così in gioco Lansky,
un cliente della Hoyt, la cui personalità, descritta in un
memoir, era quella di un "adulto-bambino", simile cioè a quella
della Spears che a 20 anni aveva scritto la canzone I'm Not a
Girl, Not Yet a Woman. Dempsey era salito a bordo in autunno per
i tocchi finali.
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