Se "Rinascite" è il tema centrale
della prima edizione del Festival delle città del Medioevo, al
via oggi all'Aquila fino a domenica, l'intervento introduttivo
di Franco Cardini, ha messo il capoluogo simbolicamente al
centro del dibattito, in relazione alla storia passata, ma anche
alla storia recente. "Terremoti, pestilenze e altri cataclismi
- ha detto partecipando all'evento inaugurale - hanno causato
in questa terra delle gravi perdite economiche, sociali e
culturali, pur tuttavia costringendo L'Aquila a rifondarsi e
reinventarsi, così da contribuire a definire un'identità propria
della gente che vi abita: gente che cade in ginocchio e sa
rialzarsi, rapidamente. La storia di questi ultimi anni che
hanno fatto seguito al terremoto del 6 aprile non fa eccezione,
per quello che ho potuto constatare di persona venendo qui più
volte". Cardini ha ribadito il ruolo centrale della città
nell'arco del Medioevo. "Esiste un rapporto strettissimo tra
economia pastorale, economia manifatturiera, artigianato di
qualità e cultura - ha sottolineato -. Dinamiche che durante il
Medioevo fecero di questa città, il secondo centro di culturale
e intellettuale nel regno di Napoli, surclassando in alcuni
ambiti anche Bari e Palermo". Allevamento e pastorizia entrarono
in relazione con l'industria tessile, attirando in Abruzzo
artigiani e produttori. "Il resto - ha ricordato Cardini - lo
fecero le produzioni di zafferano, confetti, così come la
lavorazione di metalli preziosi, connesse a feste e cerimonie,
così come al valore monetario intrinseco che all'epoca
corrispondeva a quello reale". "Questa terra diventò anche un
centro importante di raccordo fra l'ovest della costa tirrenica
e l'est della costa tirrenica - ha proseguito lo studioso -
nonché luogo di grandi idee con personaggi come Celestino V e
Cola di Rienzo capaci di influenzare il pensiero di Francesco
Petrarca". Protagonisti della sessione introduttiva,
all'Auditorium del Parco, sono stati, tra gli altri, il sindaco
Pierluigi Biondi, il rettore dell'Università dell'Aquila,
Edoardo Alesse, i professori Alfonso Forgione e Amedeo Feniello.
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