Dall'Io all'Ia, quale futuro per la
scrittura? È il nuovo input grafico (illustrato da Margherita
Giusti di Muta Animation) su cui si interroga il Premio InediTO
- Colline di Torino, giunto alla XXIII edizione, primo concorso
letterario che esclude testi generati da software di
intelligenza artificiale. Il premio, il cui bando scadrà il 31
gennaio, è dedicato alle opere inedite in lingua italiana e a
tema libero, e si rivolge a tutte le forme di scrittura (poesia,
narrativa, saggistica, teatro, cinema e musica). Possono
partecipare autori già affermati o esordienti, di ogni età e
nazionalità. Migliaia gli iscritti in questi anni da tutta
Italia e dall'estero, centinaia gli autori che il premio ha
sostenuto e accompagnato verso il mondo dell'editoria e dello
spettacolo.
Grazie al montepremi di 8.000 euro i vincitori delle sezioni
ricevono un contributo per la pubblicazione, promozione e
produzione delle opere. Saranno inoltre assegnati i premi
speciali InediTO Young per autori minorenni e InediTO RitrovaTO
a un'opera inedita di scrittori non viventi (conferito in
passato a Primo Levi, Alfonso Gatto, Italo Svevo, Alessandro
Manzoni e Piero Da Vinci).
Il premio è organizzato dall'associazione Il Camaleonte di
Chieri (Torino) e diretto da vent'anni da Valerio Vigliaturo. Il
Comitato di Lettura è presieduto dal poeta Valentino Fossati, la
giuria dalla scrittrice torinese Margherita Oggero ed è formata
dai poeti Aldo Nove, Francesca Serragnoli, dagli scrittori
Piersandro Pallavicini, Eleonora C. Caruso, Graziano Gala, Elena
G. Mirabelli, Giuseppe Lupo, Sonia Caporossi, dagli attori
Federica Fracassi, Alessandro Averone, dai registi Adriano
Valerio, Irene Dorigotti, dal cantautore Peppe Voltarelli e dai
vincitori della passata edizione. Entro marzo la designazione
dei finalisti, a maggio la proclamazione al Salone del Libro di
Torino con un reading dedicato alle opere vincitrici.
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