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Aldo Premoli, il wrapping come la moda ha conquistato l'arte

Aldo Premoli, il wrapping come la moda ha conquistato l'arte

L'autore nel suo libro, i gruppi del lusso sono i nuovi mecenati

ROMA, 21 febbraio 2025, 12:38

Redazione ANSA

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(di Patrizia Vacalebri) ALDO PREMOLI - WRAPPING COME LA MODA HA CONQUISTATO IL MONDO DELL'ARTE (Castelvecchi Editore - Collana Fuoriuscita diretta da Christian Caliandro - pp. 144 - 17,50 euro) Aldo Premoli è un giornalista e art manager da sempre appassionato di moda e arte contemporanea, tanto che ha diretto l'Uomo Vogue dal 1992 al 1999. Ma, ha anche collaborato con l'Istituto per il Commercio Estero, producendo set-up di manifestazioni di moda in Europa, Asia e Stati Uniti.
    Attualmente è columnist di Artribune e blogger di Huffington Post Italia. Nel 2018 ha fondato La Cernobbina Art Studio che ha prodotto mostre a Milano, Chiasso, Noto e Cernobbio. Insomma, le sue passioni si dividono tra moda e arte, due settori tra i quali, oggi più che mai, secondo la tesi espressa nel suo libro in uscita il 21 febbraio, "Come la moda ha conquistato il mondo dell'arte", c'è un legame strettissimo, che oggi vede nel ruolo di mecenati proprio i più importanti gruppi del lusso, LVMH, Gruppo Kering, Cartier, Gruppo Prada. "È sempre esistito uno stretto legame tra moda e arte - spiega Premoli al telefono con l'ANSA - ma è la loro relazione attuale a risultare sorprendente. Il successo delle logiche finanziarie che sottendono oggi questi settori ha trasformato i gruppi del lusso in protagonisti assoluti del mondo dell'arte contemporanea, primi committenti di vere proprie cattedrali dell'arte, che coinvolgono illustri artisti e affermate archistar. Come principi rinascimentali, questi gruppi, attraverso le proprie fondazioni, dispongono di risorse finanziarie e organizzative tali da attirare artisti da ogni parte del mondo, trasformando in capitale simbolico la propria potenza economica". Nel suo libro, Premoli ci racconta il loro poderoso impatto sul mondo dell'arte. Ma anche il successo delle logiche finanziarie che sottendono il settore del tessile- abbigliamento che hanno trasformato i gruppi del lusso in aziende di capitalizzazione, capaci di intervenire nel mondo dell'arte da protagonisti, non solo sostenitori, ma veri e propri produttori di grandi eventi culturali, dislocati in luoghi espositivi di ogni parte del pianeta".
    "L'opera di Aldo Premoli, che affronta in modo colto, brillante e documentato il rapporto odierno tra moda e arte - commenta nella prefazione l'avvocato esperto di marchi e scrittore Alberto Improda - rappresenta così anche e soprattutto un autorevole saggio sul contemporaneo, raccontando uno spaccato lucido e puntuale della società dei nostri giorni. Nella foschia che caratterizza il faticoso procedere odierno, l'autore individua alcuni segnali luminosi, che possiamo utilizzare per indirizzare i nostri ragionamenti, in una difficoltosa ricerca di comprensione, prima ancora che nella definizione di una rotta da seguire". Parlando dei grandi gruppi del lusso, che agiscono attraverso le loro rispettive fondazioni, l'autore precisa: "L'attività di queste Fondazioni sembra aver surclassato in tutto e per tutto quella delle Istituzioni pubbliche, che per tradizione e mandato si occupano di arte contemporanea. Ci troviamo di fronte a qualcosa che non ha precedenti. Si tratta di un fenomeno che ne accompagna altri simili in via di sviluppo in altri settori dell'economia, tanto entusiasmanti quanto inquietanti. Il confronto tra iniziative pubbliche e private appare sempre più sbilanciato verso il secondo di questi poli. Questo accade mentre le definizioni di compagini sociali basate su concetti secolari chiusi non sanno più rappresentare il presente". "Va detto che nessun Centre Pompidou, nessun MAXXI, nessun New Museum paiono poter competere oggi con la qualità e la quantità di proposte messe in campo da alcuni privati, che sono tutti, ognuno a suo modo, personaggi di primo piano dell'imprenditoria contemporanea, ad Arnault a Pinault a Miuccia Prada. Personaggi dotati di una passione sincera per l'arte che spinge le loro proposte al di là di qualsiasi utilitaristico ragionamento di marketing".
   

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