PAOLO GROSSI, IL PAESE DEI PALLONCINI DI GOMMA E ALTRE FIABE (GIUNTI, PP 208, EURO 22).
Scritte quando era studente al liceo, tenute a lungo in un cassetto, riprese in mano e lasciate come testimonianza del grande valore della fantasia.
Paolo Grossi, giurista, storico e accademico, presidente della Corte Costituzionale dal 2016 al 2018, morto il 4 luglio 2022, non ha potuto vedere l'uscita della sua raccolta di fiabe - per la quale aveva scritto la prefazione e aveva scelto anche l'illustratrice, Maria Luisa Di Gravio - che escono postume il 2 novembre per Giunti nella collana Strenne. Un libro, 'Il paese dei palloncini di gomma' al quale ha lavorato fino all'ultimo e che ora assume il valore di testamento di un uomo di legge dalla grande creatività.
"Se mi domando oggi le ragioni di quella dedizione, indubbiamente singolare in un giovane, credo di poter trovare una risposta plausibile nell'atteggiamento (o, meglio, nella convinzione) che mi ha sorretto fino a ora in tutto il percorso della mia lunga vita: il ricorso alla fantasia come risorsa preziosa per ogni umana vicenda, intendendo ovviamente per fantasia non un sinonimo di bizzarria, ma piuttosto il riferimento alle forze creatrici dell'uomo, che supera le limitazioni del presente reale per disegnare quanto si è percepito nel desiderio e nel sogno" scriveva Grossi nella prefazione.
Ispirate a valori come la gentilezza e l'altruismo, sono fiabe dal sapore classico in cui troviamo fate, maghi, gnomi, animali parlanti, streghe, principesse e principi, destinate a bambini e bambine a partire dai 5 anni, ma in fondo per tutti.
Una raccolta di sedici storie in cui il coraggio, la generosità e la bontà d'animo sono il vero antidoto contro il male. "La stesura di queste fiabe risale agli anni 1948-1950, quando io frequentavo come studente il Liceo-Ginnasio 'Dante' di Firenze.
Allo studente liceale, imbevuto di tanti approcci letterari e scrittore lui stesso di poesie, la fiaba parve l'acme di una visione fantastica, e a essa accudì con zelo e passione" affermava nella prefazione. "Tengo ad aggiungere, però, una precisazione: che ho persistito nella convinzione anche quando, dal 1951, iscrivendomi nella facoltà fiorentina di Giurisprudenza, mi sono avviato sul sentiero dei severi (e, per molti, aridissimi) studi giuridici, sempre chiedendo ausilio alla dimensione fantastica e da essa attingendo per costruzioni dall'impronta nuova e originale" sottolineava il giurista che era nato a Firenze il 29 gennaio 1933.
Il libro si apre con la storia di Gioetta, figlia di un ricco mercante, portata dal padre in un aristocratico collegio perché, preso dai suoi affari, non poteva prendersi cura di lei.
La bambina, 8 anni, si sentiva sola e spesso piangeva, ma un bel giorno, grazie a un mazzo di palloncini colorati, compie un viaggio tra le nuvole e conosce la felicità nel Paese dei palloncini di gomma. Nella raccolta di "queste fiabe antiche" incontriamo anche l'uccellino dalla gola d'oro, la leggenda del Gelsomino della Notte, la principessa delle rose e il pozzo delle fate.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA