Sarà ambientata tra i pozzi di
petrolio, l'Aida di Verdi della regista di origine argentina con
un passato nella prestigiosa compagnia teatrale Fura dels Baus,
Valentina Carrasco, che il 23 luglio prossimo aprirà il 57simo
Macerata Opera Festival. Un titolo non casuale che esattamente
cento anni fa inaugurava l'Arena Sferisterio di Macerata,
trasformata per l'occasione da stadio della palla al bracciale a
spazio per la lirica. Un evento che oggi si è voluto ricordare
anche chiamando questa edizione particolarmente ricca di
appuntamenti 100x100 Sferisterio.
"Ho voluto ambientare il capolavoro verdiano, ivi compresi i
costumi, all'epoca in cui fu scritto, nel 1871 in occasione
dell'apertura del Canale di Suez - ha raccontato all'ANSA la
regista - perché ritengo che in quel momento storico sia nata la
globalizzazione e con essa lo sfruttamento del territorio. Non
potendo però ricostruire la scena dell'evento per ragioni
tecniche, ho risolto portando sul palco ciò che c'era dietro,
vale a dire il colonialismo, esplicitato mostrando un deserto
incontaminato che si trasforma in una selva di strutture
petrolifere per estrarre e commerciare l'oro nero. A pensarci
bene infatti - ha continuato Carrasco - il Canale di Suez fu
realizzato da un francese, finanziato da Francia e Inghilterra e
inaugurato con un'opera italiana, come se gli egiziani non
c'entrassero niente. Una contraddizione storica, che ho rivisto
incarnata nell'Aida, dove i personaggi sono lacerati da forze
esterne che li conducono in una direzione opposta a quella dei
loro sentimenti. Un'alternanza di emozioni che si traduce sul
palco in un labirinto di spazi dove la grandiosità, anche
animata da ballerini, cede il posto all'intimità.
Ad interpretare l'opera, che vede Francesco Lanzillotta,
direttore musicale della manifestazione, sul podio
dell'Orchestra Filarmonica Marchigiana, ci saranno Maria Teresa
Leva (Aida), Luciano Ganci ( Radames), Veronica Simeoni
(Amneris), Alessio Cacciamani (Ramfis), Marco Caria (Amonastro).
Scene Carles Berga, costumi Silvia Aymonino, coreografie
Massimiliano Volpini.
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