Le arie e i duetti cantati alla
Scala di Milano, i brani e le immagini delle stagioni liriche
che lo hanno visto protagonista nei maggiori teatri italiani,
l'esperienza professionale in America e le apparizioni
televisive. Questo il percorso di una mostra intitolata 'Franco
Corelli. La voce, l'artista il mito', che Ancona, sua città
natale, dedica dal 25 agosto al celebre cantante lirico Franco
Corelli a cento anni dalla nascita, assieme ad un concerto che
vedrà esibirsi lo stesso giorno sul palco del Teatro delle Muse
a lui dedicato il grande tenore Juan Diego Flòrez in un
programma ispirato all'artista nato nel 2021 e scomparso nel
2003. Promossa dagli Amici della Lirica 'Franco Corelli' e dal
Museo Tattile Statale Omero, fino al primo novembre nella Mole
Vanvitelliana, a poche centinaia di metri da via Mamiani dove
Corelli era vissuto, la mostra 'riporta a casa' il celebre
tenore ripercorrendone l'ineguagliabile carriera attraverso
quattro postazioni video dove si possono ascoltare in cuffia le
sue interpretazioni, le sue testimonianze e le interviste di
quanti l'hanno conosciuto. Filmati, documenti rari, ricordi e
dischi ricercatissimi per un totale di quattro ore e mezzo di
video-ascolto, arricchiti da locandine delle stagioni scaligere
e tra breve tempo anche da sontuosi costumi di scena provenienti
dalla Scala, dal Teatro dell'Opera di Roma e dal Metropolitan di
New York. Ernani, don Josè, Calaf, Pollione, Andrea Chenier
alcuni dei cavalli di battaglia del tenore dei record, con ben
sei inaugurazioni della stagione scaligera e quattro in
contemporanea al Met, dove dal 1961 al 1975 cantò per ben 365
volte. Corelli, soprannominato anche 'mister sold out', resta un
unicum nel panorama lirico internazionale per la potenza e
duttilità della voce sia nei toni acuti che in quelli bassi,
frutto di un'applicazione e di una ricerca della perfezione
quasi maniacale, abbinata ad un fisico prestante che gli
consentiva d'incarnare al meglio il ruolo dell'eroe.
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