Lodo Guenzi, attore e
cantante della band Lo Stato Sociale, interpreterà Gaspare
Spontini in un docufilm sul grande compositore(1774-1851), a cui
partecipano i musicisti marchigiani Dardust, Raphael Gualazzi,
Ruben Camillas, Paolo Marzocchi e Giancarlo Aquilanti. "Gaspare
Spontini Celeste Amore" è realizzato dalla casa di produzione
indipendente SubwayLab di Jesi (Ancona) con il sostegno di Film
Commission Marche, Regione Marche, Comuni di Jesi e di Maiolati
Spontini e Fondazione Pergolesi Spontini. Le riprese, che si
concluderanno la prossima settimana tra Jesi e la città natale
del grande compositore, alternano il racconto biografico tramite
fiction con Guenzi alle testimonianze dei nostri giorni, di
musicologi, compositori, artisti. Tra queste, anche quelle dei
musicisti "in fuga" dalle Marche, per cercare successo, ma che
non dimenticano le radici. Così fu per Gaspare, tra i musicisti
italiani esuli che, a cavallo tra la fine del 700 e l'inizio
dell'800, cercarono fortuna emigrando presso le più grandi scene
e corti europee. Il film sarà presentato ad ottobre in anteprima
nazionale a Maiolati Spontini, per poi essere distribuito su
piattaforma nazionale hanno fatto sapere i registi Alessandro
Tarabelli, Diego Morresi e Andrea Antolini del collettivo
Subwaylab. "Gaspare Spontini è stato legato per la vita a
Celeste Erard, moglie devota. Sarà proprio con lo sguardo di
Celeste che racconteremo la vita del compositore, con passaggi
dal passato al presente", hanno spiegato. "Metteremo in luce
l'affascinante vita di Spontini, intrecciata con i grandi del
suo tempo: Napoleone e Giuseppina Bonaparte, Ferdinando IV Re
delle due Sicilie, Federico Guglielmo III Re di Prussia,
Costanza Mozart, Richard Wagner, Papa Pio IX - hanno aggiunto -.
La sua fu una vita piena di successi ma non priva di invidie e
gelosie, che partendo dalla provincia italiana, conquista
l'Europa. Grazie a Spontini racconteremo anche la scena musicale
contemporanea, e la vitalità culturale in un territorio
apparentemente al di fuori delle grandi rotte culturali dei
grandi centri ma che è in grado di proposte vitali e di
avanguardia".
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