Non sono stupiti i componenti della Pfm che quest'anno a Sanremo siano stati scelti per le cover due brani di Fabrizio De André e hanno apprezzato in modo particolare Il Pescatore eseguito da Olly con Goran Bregovic sulla base del loro arrangiamento. D'altronde il disco che nel 1979 hanno realizzato con De Andé dando un'anima (o una veste) rock alle sue 'poesie' culto, come Marinella e La guerra di Piero, "'non ha età - ha spiegato il bassista Patrick Djivas -. E' uscito 45 anni fa ma poteva essere uscito ieri, o fra 40 anni. E' una perla. Oggi i ragazzi hanno bisogno di qualcuno in cui credere e Fabrizio è uno di quelli: talmente originale che nei suoi brani trovi sempre qualcosa di intimo e più cresci come persona, più trovi qualcosa che si adatta alla tua condizione del momento, che tu abbia 14 o 70 anni".
Una ulteriore conferma, se ce ne fosse bisogno, è il nuovo album doppio 'Pfm canta De André Anniversary', un live con 21 tracce ricavato dalle date 2023-24 del tour con cui la band dal 2019 ha portato di nuovo live - in 215 tappe, praticamente tutte soldout - la musica realizzata con Faber. Passare dalle canzoni cantate con la chitarra ad arrangiamenti fatti dalla più famosa band di prog rock a fine anni '70 non era scontato, anzi a De André è stato proprio sconsigliato. Ma lui non era tipo da farsi convincere, e, come Bob Dylan con la sua virata elettrica in 'Highway 61 Revisited' (tema del film ora nelle sale 'A Complete Unknown) che lui amava particolarmente, ha deciso di collaborare con questi giovani musicisti. "Lui ci ha messo la poesia, noi tutto quello che c'era intorno - ha ricordato Franz Di Cioccio, voce e batteria, alla presentazione dell'album fatta non a caso nel giorno in cui Faber avrebbe compiuto 85 anni - Lui voleva fare esperimenti e ha trovato persone che volevano fare esperimenti". Si sono verificate una serie di "casualità - ha spiegato Flavio Premoli, fisarmonica, piano e minimoog - che non puoi calcolare", come ad esempio il modo in cui le canzoni sono state arrangiate.
"Fabrizio non si decideva e gli stadi erano già stati prenotati. Quando si è deciso - ha ricordato Djivas - era tardi e quindi ciascuno di noi ha preso 4 o 5 canzoni per impostare l'arrangiamento. Non lo avevamo mai fatto ma questo ha creato una certa diversità", una ulteriore ricchezza. Per De André il tour e l'album è stato un punto di svolta, per la Pfm una rivelazione "abbiamo capito cosa volevamo fare della nostra vita - ha spiegato Di Cioccio - Abbiamo fatto scopa, 7 bello e primiera e credo che questa cosa resterà nella storia". "Sono rimasti brani intoccabili" ha aggiunto il Lucio 'violino' Fabbri. Il cd doppio uscirà il 21 febbraio, il vinile e la versione digitale saranno disponibili dal 28. Ma la band non si ferma e annuncia un nuovo tour estivo dal titolo 'Doppia traccia' da aprile con nel primo tempo i brani di De André e nel secondo i grandi successi della Pfm (invero fra le track dell'album doppio c'è anche la loro 'Impressioni di settembre' perché "se non fai certi brani dal vivo, i fan ti impallinano" ha spiegato Premoli. Dopo una pausa a ottobre (con probabile tour in Giappone), la tournée riprenderà nei teatri a novembre e anche un nuovo progetto "a breve".
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