''Un viaggio meditativo e riflessivo
intorno all'idea della morte, intesa non solo come parte
inalienabile della vita, ma anche come passaggio obbligato verso
una dimensione migliore''. Il direttore musicale dell'Opera di
Roma Michele Mariotti descrive così Ein deutsches Requiem di
Johannes Brahms, che interpreta per la prima volta con l'
orchestra della istituzione capitolina nel concerto al Teatro
Costanzi il 22 marzo alle 20. ''La musica di Brahms - spiega il
maestro - pur nella sua natura matematica, riesce a non
diventare mai calcolata, ma rimane sempre profonda e ricca di
sorprese armoniche e melodiche. Scompare il rapporto quasi di
sudditanza verso un Dio terribile. Il testo di questo Requiem,
liberamente modellato dall'autore, ci parla delle fragilità
umane che troveranno conforto e consolazione solo dopo la morte.
Questo spiega la predominanza di tonalità calde, maggiori e
proprio per questo rassicuranti». Accanto a Mariotti il soprano
Carolina López Moreno, al debutto al Costanzi, e il baritono
Derek Welton, che torna dopo aver cantato in Elektra (2010-11),
Candide (2011-12) e Curlew River (Basilica di Santa Maria in Ara
Coeli nel 2013). Il Coro dell' Opera di Roma è diretto da Ciro
Visco.
Johannes Brahms (1833-1897) ha composto Ein deutsches Requiem
tra il 1854 e il 1868, ispirato probabilmente dalla morte
dell'amico Robert Schumann (1856) e, sicuramente, da quella
della madre (1865). A lei è dedicata la quinta parte dell'opera,
per soprano solo e coro. La composizione venne eseguita nella
prima versione in sei movimenti il 10 aprile 1868, Venerdì
Santo, nella cattedrale di Brema. Il 18 febbraio 1869 fu la
volta della versione completa, con sette movimenti, al
Gewandhaus di Lipsia, diretta da Karl Reinecke. Il Requiem
tedesco è il lavoro sinfonico che ha dato notorietà al
compositore, allora trentacinquenne. Non si può definire un
Requiem in senso propriamente liturgico poiché non ha una
diretta relazione con le messe funebri. Il testo è formato da
brani biblici scelti da Brahms stesso dalla traduzione tedesca
di Martin Lutero.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA