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Riflessione sulla morte, il Requiem di Brahms all'Opera di Roma

Riflessione sulla morte, il Requiem di Brahms all'Opera di Roma

Il 30 marzo Mariotti dirige per la prima volta l'opera sacra

ROMA, 21 marzo 2025, 11:29

Redazione ANSA

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''Un viaggio meditativo e riflessivo intorno all'idea della morte, intesa non solo come parte inalienabile della vita, ma anche come passaggio obbligato verso una dimensione migliore''. Il direttore musicale dell'Opera di Roma Michele Mariotti descrive così Ein deutsches Requiem di Johannes Brahms, che interpreta per la prima volta con l' orchestra della istituzione capitolina nel concerto al Teatro Costanzi il 22 marzo alle 20. ''La musica di Brahms - spiega il maestro - pur nella sua natura matematica, riesce a non diventare mai calcolata, ma rimane sempre profonda e ricca di sorprese armoniche e melodiche. Scompare il rapporto quasi di sudditanza verso un Dio terribile. Il testo di questo Requiem, liberamente modellato dall'autore, ci parla delle fragilità umane che troveranno conforto e consolazione solo dopo la morte.
    Questo spiega la predominanza di tonalità calde, maggiori e proprio per questo rassicuranti». Accanto a Mariotti il soprano Carolina López Moreno, al debutto al Costanzi, e il baritono Derek Welton, che torna dopo aver cantato in Elektra (2010-11), Candide (2011-12) e Curlew River (Basilica di Santa Maria in Ara Coeli nel 2013). Il Coro dell' Opera di Roma è diretto da Ciro Visco.
    Johannes Brahms (1833-1897) ha composto Ein deutsches Requiem tra il 1854 e il 1868, ispirato probabilmente dalla morte dell'amico Robert Schumann (1856) e, sicuramente, da quella della madre (1865). A lei è dedicata la quinta parte dell'opera, per soprano solo e coro. La composizione venne eseguita nella prima versione in sei movimenti il 10 aprile 1868, Venerdì Santo, nella cattedrale di Brema. Il 18 febbraio 1869 fu la volta della versione completa, con sette movimenti, al Gewandhaus di Lipsia, diretta da Karl Reinecke. Il Requiem tedesco è il lavoro sinfonico che ha dato notorietà al compositore, allora trentacinquenne. Non si può definire un Requiem in senso propriamente liturgico poiché non ha una diretta relazione con le messe funebri. Il testo è formato da brani biblici scelti da Brahms stesso dalla traduzione tedesca di Martin Lutero.
   

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