"Saremo in molti a chiederci, anche
dopo il centenario, quanto attuale rimarrà Pasolini, cosa di lui
sarà ancora vivo e cosa ingiallito, cosa ancora portabile e cosa
riporre nell'armadio in attesa di tornare in auge come
modernariato. Non so dare a questa domanda una risposta se non
con questo spettacolo". Così Marco Tullio Giordana racconta
"Pa'", testo "ordito insieme a Luigi Lo Cascio" che ne è
protagonista, al debutto a Venezia a novembre per lo Stabile del
Veneto, nuova tappa nel calendario che sembra non finire mai
degli omaggi dedicati, appunto, al centenario della nascita
dello scrittore corsaro (1922-1975). Ma anche di una stagione
teatrale 2022-2023 che prenderà spesso spunto dalle molte,
importanti, ricorrenze in corso, soprattutto dal mondo
letterario.
Già in tournée c'è anche il "Museo Pasolini" di Ascanio
Celestini, che il 2 novembre farà tappa al Teatro del Lido di
Ostia, a pochi metri dal luogo in cui lo scrittore fu ucciso. O
il "Pasolini Caravaggio" portato in scena da Vittorio Sgarbi.
Avrebbe dovuto essere invece un regalo per la festa del 100/o
compleanno il "Ferito a morte" che Roberto Andò sta preparando
per lo Stabile di Napoli dal più celebre romanzo di Raffaele La
Capria (1922-2022). Ci sono i 50 anni dalla scomparsa di Ennio
Flaiano (1910-1972) con Fabrizio Bentivoglio in "Lettura
clandestina", i 100 di Beppe Fenoglio (1922-1963) per Giulio
Graglia in "Non è più tempo di uccidere; i 50 anni dalla
scomparsa di Dino Buzzati (1906 -1972) per Gioele Dix in "La
corsa dietro il vento". E soprattutto i 400 di Molière
(1622-1673) tra il "Malato immaginario" e il "Misantropo"
diretti da Andrée Ruth Shammah a Milano. L'altro Argan di Emilio
Solfrizzi e il "Tartufo" di Roberto Valerio.
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