Debutto d' eccezione al Teatro dell'
Opera di Roma per Glauco Mauri, il grande attore e regista che
alla bella età di 93 anni il 20 aprile sarà il protagonista come
voce recitante di Manfred, il poema drammatico di Robert
Schumann. Sul podio il direttore musicale della fondazione
capitolina Michele Mariotti, che affronta per la prima volta uno
dei capolavori della musica tedesca tratto da George Byron. Il
coro del Teatro dell' Opera è istruito da Ciro Visco.
Glauco Mauri, dopo una lunga carriera di successi tra teatro,
prosa televisiva e radiofonica, cinema, interpreta per la prima
volta il più romantico dei personaggi byroniani. ''Manfred è un
antieroe che, sconfitto dalle sue colpe, compie un percorso
ascetico di allontanamento dal mondo terreno - spiega Mariotti
-. Altro elemento fondamentale è lo stretto rapporto tra musica
e parola, che acquisisce senso drammaturgico: il Manfred
evidenzia l'esigenza di Schumann di creare una composizione
molto vicina all'opera, proprio nel momento storico di maggiore
espansione del sinfonismo''. Il poema fu scritto nel 1816,
quando Lord Byron aveva 28 anni e aveva da poco dovuto lasciare
l'Inghilterra, a causa di una presunta relazione incestuosa con
la sorellastra Augusta Leigh, voce che non trovò mai conferma.
Il personaggio può essere considerato come un'idealizzazione
dello stesso autore: maledetto, portatore di rovina, privo di
pace, alla ricerca di una morte che non trova. Schumann scrisse
la composizione tra il 1848 e il 1851, eseguita per la prima
volta il 13 giugno 1852 a Weimar con la direzione di Franz
Liszt. Il musicista non ascoltò mai il suo capolavoro: mentre
con la moglie Clara era in viaggio verso la città fu costretto a
rinunciare travolto dai tormenti che lo avrebbero portato alla
pazzia.
Al Teatro dell'Opera di Roma l'unico precedente di Manfred
risale al 1966 con la regia di Mauro Bolognini, le scene e i
costumi di Pier Luigi Samaritani, Piero Bellugi come direttore
ed Enrico Maria Salerno voce recitante.
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