Un dramedy che racconta, in tono ironico, commovente e talvolta surreale, la vita quotidiana del reparto di urologia oncologica di un ospedale italiano attraverso il punto di vista dei pazienti. La linea verticale, è la serie in 4 puntate per la prossima stagione di Rai3, prevista nella prima parte dell'access della domenica. Una fiction che parla di malattie in modo non retorico. Scritta e diretta da Mattia Torre con Valerio Mastandrea, premio David di Donatello 2017 per il miglior attore non protagonista. Ad affiancare l'attore romano ci sono Babak Karimi, Greta Scarano, Giorgio Tirabassi, Paolo Calabresi, Ninni Bruschetta, Antonio Catania, Cristina Pellegrino, Alvia Reale, Gianfelice Imparato, Federico Pacifici. Un mondo - quello ospedaliero - di cui tutti conosciamo approssimativamente le regole ma che, esplorato in profondità, riserva straordinarie e tragicomiche sorprese.
Luigi è un quarantenne che scopre di avere un tumore al rene a causa del quale deve sottoporsi a un delicato intervento chirurgico. In ospedale il protagonista di La linea verticale incontrerà degli improbabili compagni di viaggio. E poi c'è il personale del reparto: dal prof. Zamagna, chirurgo di fama internazionale e genio assoluto, fino ai vari addetti che convivono giorno dopo giorno in questo microcosmo fuori dal mondo che ha regole e gerarchie proprie. Un luogo in cui tutti sono operativi, tutti in lotta, ognuno con i propri mezzi: i medici e gli infermieri per curare i pazienti, i pazienti per guarire e per vivere la vita, verticalmente. Perché la linea verticale implica di stare in piedi e in vita: verticale è la rabbia, verticale è la speranza.
Perché se non ti uccide, la malattia ti mette alla prova e ti risveglia, ti consente di ripartire con altri occhi e altro cuore. Talvolta, ti salva la vita. Mastandrea ha terminato il 3 luglio le riprese del film Ride, che lo ha visto debuttare alla regia (nel cast Chiara Martegiani, Renato Carpentieri, Stefano Dionisi, Arturo Marchetti e Milena Vukotic). E' la storia di un'attesa di un funerale. Da sette giorni Carolina è rimasta sola, con un figlio di dieci anni, e con la sua fatica immensa a sprofondare nel dolore per la perdita dell'amore della sua vita. Manca un giorno solo alla funzione funebre dove tutti si aspetteranno una giovane vedova devastata che sviene ogni due minuti. Come fare a non deludere tutta quella gente? E soprattutto come fare a non deludere se stessa?
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