/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Glauco Mauri, un Usignolo contro la volgarità

Glauco Mauri, un Usignolo contro la volgarità

Su Rai5 omaggio a Shakespeare per 'riaprire' teatri in tv

ROMA, 12 febbraio 2021, 12:19

Redazione ANSA

ANSACheck

Glauco Mauri, un Usignolo contro la volgarit� - RIPRODUZIONE RISERVATA

Glauco Mauri, un Usignolo contro la volgarit� - RIPRODUZIONE RISERVATA
Glauco Mauri, un Usignolo contro la volgarit� - RIPRODUZIONE RISERVATA

Su Rai5 l'omaggio di Glauco Mauri a William Shakespeare "Un 'canto dell'usignolo' contro la volgarità". La magia del teatro di Shakespeare fatta rinascere per la tv da un grandissimo del palcoscenico: Glauco Mauri. Sarà lui - proprio come fosse il Prospero de "La tempesta" - a dare vita, insieme a Roberto Sturno, a "Il canto dell'usignolo", allestimento che Rai Cultura propone sabato 13 febbraio alle 21.15 su Rai5. Un viaggio tra le pagine più belle dei capolavori del Bardo di Avon e, insieme, una galleria con alcuni dei 24 personaggi interpretati da Mauri in 90 anni di una vita spesa sul palco: dall'amore esternato nei Sonetti a "Enrico V", da "Come vi piace" a "Macbeth", da "Riccardo II" a "Timone d'Atene", da "Giulio Cesare" a "Re Lear" e, appunto, e al Prospero de "La tempesta". "Shakespeare, insieme a Dostoevskij e Beckett - dice Mauri - è alla base della mia formazione. Perché racconta l'uomo come un impasto di fango e di luce, senza mai giudicare e condannare".
    Ad accompagnare lui e Sturno, nello spettacolo che è stato registrato al Teatro di Tor Bella Monaca di Roma nel dicembre 2020 con la regia televisiva di Andrea Menghini, ci sono le musiche composte da Giovanni Zappalorto, eseguite in scena dall'autore al pianoforte, dalla violinista Marzia Ricciardi e da Marzio Audino alle percussioni, per realizzare un'altra magia: "Siamo circondati da tanta ansietà, da tanta paura - prosegue l'attore - che abbiamo bisogno che si levi un canto di poesia e di amore che ci doni speranza e fiducia. Ed è Shakespeare che con la sua poesia illuminerà questa nostra serata, per non condannarci a sentire il tanto gracidare della banalità e della volgarità che ci circondano". Per questo, ai brani più noti si accompagnano pagine meno conosciute come il grido disperato di Timone contro il malvagio e alcuni dei sonetti, la maggior parte dei quali Shakespeare scrisse per un giovane amico sconosciuto, che danno un'immagine più umana del Bardo.
    Un'occasione anche per "riaprire" in qualche modo il teatro, sia pure in tv. Un bisogno sul quale Mauri non fa polemica, ma non rinuncia a ribadire che il palcoscenico non va abbandonato, mai.
    Perché parla di noi e della nostra vita: "Il Teatro - conclude Glauco Mauri - serve a raccontare le meravigliose favole che ci aiutano a comprendere quel viaggio sempre affascinante, ma spesso molto faticoso che è la vita. Non ci sono schermi, sono esseri vivi che parlano ad altri esseri vivi e la meravigliosa finzione del teatro serve a chi interpreta queste favole di aprirsi senza vergogna, senza timore e così si può parlare anche delle cose più nascoste della nostra vita. Questo è il grande dono che ci fa il teatro: serve a conoscerci e a comprenderci, per questo dobbiamo difenderlo, proteggerlo e amarlo".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza