Scoprire che dietro il disturbo del sonno, che ti costringe a legarti al letto e a cercare di restare sveglio, pur di non vivere strane avventure notturne, c'è l'avere dentro di te una seconda personalità da ex mercenario, ora supereroe vigilante guidato da Khonshu, il dio egizio della luna e della vendetta. Una convivenza forzata nello stesso corpo tra Steven Grant, timido e pacifico impiegato nel negozio di souvenir della National Art Gallery a Londra e il ben più risoluto e potente Marc Spector, alla quale dà forma Oscar Isaac in Moon Knight, la miniserie del Marvel Cinematic Universe, al debutto dal 30 marzo su Disney+. E' l'adattamento del personaggio creato per i fumetti Marvel nel 1975 da Doug Moench e Don Perlin, in un racconto per il piccolo schermo in sei puntate sviluppato da Jeremy Slater, con Mohamed Diab (primo cineasta arabo a dirigere un progetto Marvel) come regista principale affiancato da Justin Benson e Aaron Moorhead. Tra gli interpreti principali anche Ethan Hawke, al suo debutto nell'universo Marvel; l'attrice egiziana-palestinese May Calamawy, nei panni di Leila, archeologa che fa parte della vita di Marc, e fra gli altri, Gaspard Ulliel (qui alla sua ultima interpretazione), Lucy Thackeray e F. Murray Abraham voce in originale di Konshu. "Quando abbiamo parlato del progetto, ho visto che c'era l'opportunità di fare qualcosa di completamente diverso nel Mcu: focalizzarsi sulla battaglia interiore di questo personaggio, renderlo indelebile usando l'iconografia egizia e il genere superhero - spiega Oscar Isaac nell'incontro con la stampa internazionale in streaming -. L'originalità sta anche nel fatto che la storia sia mostrata dal punto di vista di Steven/Marc, da come il protagonista la viva sulla propria pelle. C'è qualcosa di terrificante in questo ma nella serie c'è anche un senso d'umorismo diverso", attraverso "qualcuno che non sa di essere divertente. Aspetti che scardinano lo stereotipo del supereroe 'vigilante' torturato e dark". Per recitare le scene nelle quali Steven e Marc si confrontano, spesso attraverso uno specchio, "ho chiesto a mio fratello (il giornalista Mike Hernandez, ndr) di darmi le battute come altro me sul set - aggiunge Isaac -. Mi ha aiutato molto, non solo perché è anche un grande attore, ma perché mi ha permesso di mantenere spontaneità in entrambi i ruoli". Nella storia Steven si ritrova a dover cedere spesso (anche senza volerlo), il controllo del proprio corpo a Marc quando irrompe il pericolo rappresentato da Arthur Harrow (Hawke), in passato legato a Khonshu, ora leader di una setta dove agisce come giudice del genere umano, che dispensa vita e morte secondo un canone 'soprannaturale'. "I film sono pieni di storie con 'cattivi' affetti da disturbi mentali, qui invece è l'eroe ad averli - spiega Hawke -. Non potevo essere folle perché lo è già il buono. Capire come rendere il personaggio è stato un enigma interessante per me. Insieme a Mohamed abbiamo pensato a Arthur come qualcuno che pensa di salvare il mondo e si considera parte della grande soluzione". Il regista Mohamed Diab era anche in concorso nel 2021 a Venezia nella sezione Orizzonti con Amira, che ha vinto due premi collaterali. "Vengo un background di piccoli film indie - sottolinea - ma per me fare storie intime non è un aspetto legato al budget". In Moon Knight "trovi una persona normale che scopre di avere un'altra identità da supereroe. Un aspetto che mi ha subito conquistato. Poi ho amato la componente egiziana della storia. Nel mio Paese, e nel mondo arabo in generale, ci vediamo sempre rappresentati come 'esotici', disumanizzati, secondo uno stereotipo di 'orientalismo'. E' stato bellissimo quindi avere nella trama un personaggio realistico come Leila e poter mostrare il mio Paese per come è". May Calamawy (Ramy) vede Leila come "una donna coraggiosa che lotta per quello in cui crede ma ha anche degli aspetti di fragilità". Essendo cresciuta in Medio Oriente, come Leila, "ho attinto molto anche alla mia esperienza per raccontarla". Questa è una serie "che ci ricorda - conclude Isaac - come il vero superpotere sia sopravvivere a un abuso e a un trauma e trovare un modo di rapportarsi a quell'esperienza riuscendo ad andare avanti"
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