La scelta di investire in Italia, la necessità di innovare e anche i nodi della tassazione: questi gli argomenti al centro del Forum dal titolo "Investimenti e Innovazione: l'esperienza di BAT in Italia", trasmesso in streaming su Ansa.it, cui hanno partecipato la Presidente e AD di BAT Italia e Area Director Sud Europa, Roberta Palazzetti, il Vice Direttore del Centro Arcelli per gli Studi Monetari e Finanziari dell'Università Luiss Guido Carli, Prof. Marco Spallone e il giornalista Oscar Giannino.
500 milioni in 5 anni per il nuovo hub a Trieste, attesi 2.700 posti di lavoro
"Vogliamo creare a Trieste un polo di innovazione da due punti di vista: da un lato c'è lo sviluppo e la produzione manifatturiera dei prodotti a rischio ridotto, che vanno dalle sigarette elettroniche al tabacco riscaldato, fino ai prodotti farmaceutici di terapia alternativa alla nicotina. L'altro aspetto è la creazione di una digital boutique, ovvero un centro di eccellenza globale, e regionale, nello sviluppo delle capacità digitali. Questo rappresenta un investimento fino a 500 milioni di euro nei prossimi cinque anni, la creazione di 600 posti di lavoro diretti da noi e 2.100 indiretti". Così l'amministratore delegato e presidente di Bat Italia, Roberta Palazzetti, intervenendo nel corso del Forum Ansa Incontra "Investimenti e Innovazione: l'esperienza di BAT".
"L'Italia è sempre stata un mercato estremamente importante per noi. Acquistiamo - ha spiegato - ogni anno 7 milioni di tonnellate di tabacco. Investiamo anche nel manifatturiero, perché Bat compra in Italia macchinari per tutto il mondo, pari a oltre 100 milioni di euro ogni anno". Quanto ai tempi di realizzazione dell'hub triestino "intendiamo - ha detto - porre la prima pietra a novembre di quest'anno, ultimare la costruzione entro maggio e iniziare a inserire i macchinari, per poi avviare la produzione a ottobre-novembre del prossimo anno".
Obiettivo carbon neutrality entro il 2030
"Il nostro obiettivo è raggiungere, entro il 2030, la carbon neutrality per tutti i nostri uffici e fabbriche. Entro il 2050, invece, per tutta la nostra catena, quindi anche i fornitori", spiega ancora Roberta Palazzetti. "A Trieste - ha proseguito - vogliamo farlo prima, creando una realtà di produzione e di digital hub che sia carbon neutral dal primo giorno e abbia il 100% di energia da rinnovabili. Questo insieme a obiettivi di riduzione zero waste e dei consumi dell'acqua. A Trieste vogliamo raggiungere i nostri obiettivi per il 2030 dal primo giorno". Sul fronte della fiscalità italiana, invece, Palazzetti ha sottolineato che "nel 2014 era stato definito uno schema di tassazione dove al tabacco riscaldato, in funzione del suo potenziale di rischio ridotto, veniva dato uno sconto fiscale del 50%. Successivamente questa impostazione è stata stravolta, aumentando lo sconto al 75%, mettendo a rischio gli equilibri e l'aspetto della sostenibilità del gettito erariale". Con l'aumento del peso sul mercato del tabacco riscaldato "si crea - ha spiegato - uno squilibrio erariale oltre che per tutta la catena di produzione del tabacco".
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