La finanza torna a investire nel
retail: il 2021 si è chiuso con 45 nuove operazioni, in crescita
del 36% rispetto al 2019, pari a un ammontare investito di 557
milioni di euro. Nel primo trimestre di quest'anno, su 81 nuovi
investimenti da parte del private equity, 5 sono nel retail. Dal
2015 al 2021 sono 165 i deal realizzati nel retail con un
ammontare investito di circa 1,7 miliardi di euro. A snocciolare
i dati del settore è il presidente di Confimprese, Mario Resca,
aprendo i lavori dell'incontro su "Finanza&Retail", a Palazzo
Mezzanotte.
"C'è un rapporto sinergico tra finanza e retail, con la prima
che fornisce le risorse necessarie per stimolare la crescita in
Italia e all'estero delle reti commerciali", spiega Resca,
aggiungendo che "l'asset vincente che può orientare il private
equity verso operazioni nel retail è la capacità dei retailer di
abbinare lo sviluppo della rete fisica alla proposta di
e-commerce con strategie in grado di integrare servizi alla
semplice rivendita di prodotti. Anche settori, in cui il punto
di somministrazione fisico sembrava imprescindibile e centrale
come la ristorazione, oggi propongono fruibilità dei propri
prodotti e servizi sia in loco sia con formule di consegna a
casa". Tuttavia, "resta il fatto che i fondi italiani investono
solo in Italia e sono ancora di piccole dimensioni rispetto a
Paesi come Francia, Spagna e Germania". I fondi domestici devono
dunque "cambiare marcia e ambire a operazioni di livello
internazionale". Nel 2021, secondo i dati Aifi, la Francia, che
guida la classifica, ha investito 27 miliardi di euro (+53%)
contro i 12,6 miliardi della Germania (-16%), i 7,5 della Spagna
(+19%) e i 7 dell'Italia (+33%).
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