"I criteri" per l'attivazione del
nuovo scudo anti spread della Bce sono "un po' complicati" ma si
tratta comunque di "un passo avanti importante" che crea "uno
strumento permanente", un "framework che poi potrà essere
modificato, rivisto, migliorato". Fabrizio Pagani già capo
della Segreteria Tecnica del MEF e attualmente Global Head of
Economics Muzinich & Co. docente Sciences Po -Parigi e Luiss,
giudica con moderato ottimismo l'annuncio della Bce sul
meccanismo Tpi. "Come ha detto la presidente della Bce Lagarde,
la decisione di alzare i tassi dello 0,5%", seguendo un
orientamento più da 'falco' e andando al di là delle
aspettative di qualche settimana fa, "ha permesso un accordo sul
Tpi all'unanimità". Si tratta, ha rimarcato Pagani, "di uno
strumento permanente, non come il Qe o il Pepp, che può essere
attivato per contrastare ingiustificate, disordinate dinamiche
di mercato". Criteri che andranno comunque poi verificati sul
campo e quindi passibili di miglioramenti. In ogni caso, nota, è
un meccanismo che non prevede un automatismo ma delega al
consiglio direttivo della Bce la decisione finale tenendo conto
appunto il rispetto dei criteri di bilancio indicati dall'Ue,
l'assenza di gravi squilibri macroeconomici, la sostenibilità
del debito, l'adozione di politiche "solide e sostenibili.
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