Il colosso elettrochimico De Nora
ha chiuso l'esercizio 2024 con ricavi in crescita dello 0,7% a
0,86 miliardi, che segnano un progresso del 2,6% a cambi
costanti. In calo dell'8,8% il margine operativo lordo a 157,4
milioni, mentre l'utile netto rettificato, includendo oneri e
proventi non ricorrenti, è sceso del 12,4% a 88,8 milioni.
Escluse tali componenti il risultato netto si è ridotto del
63,9% a 83,3 milioni.
Poco variata la posizione finanziaria netta, positiva per
67,1 milioni, contro i 68,2 del 2023. In calo da 12,3 a 10,4
centesimi per azione il dividendo proposto.
In crescita del 15,4% i nuovi ordini a circa 820 milioni di
euro, che, secondo il gruppo, consentono di "offrire buona
visibilità sui ricavi del 2025", con una crescita prevista fino
al 5%.
Secondo l'amministratore delegato Paolo Dellachà il 2024 è
stato un "anno molto soddisfacente in un contesto macroeconomico
e geopolitico non sempre facile e favorevole". "De Nora - spiega
- ha continuato a perseguire e realizzare una crescita
sostenibile e profittevole in tutte le geografie in cui opera,
grazie alle solide performance di tutti i segmenti di business".
"Oltre agli eccellenti risultati finanziari - aggiunge - che si
sono rivelati anche migliori della nostra guidance in termini di
profittabilità, De Nora ha continuato a gettare le basi per una
crescita sostenibile di breve e medio termine". "In particolare
- sottolinea - abbiamo lanciato con successo il nostro
elettrolizzatore Small-Scale, Dragonfly, dedicato alla
generazione di idrogeno verde, abbiamo proseguito e consolidato
il nostro impegno in Ricerca e Sviluppo, presentando 14 nuovi
brevetti, ed abbiamo espanso ed ottimizzato la nostra capacità
produttiva, trasversale ai diversi segmenti di business,
coinvolgendo gli stabilimenti in Cina, Giappone e Germania tra
la fine del 2023 ed il 2024".
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