Fatturato in crescita del 3% a
112,88 miliardi nel 2024 per la grande distribuzione organizzata
a prevalenza alimentare, con i margini "sui massimi dal 2019" e
investimenti in crescita del 18,7% sul 2022. E' la fotografia
del settore secondo l'Area Studi di Mediobanca, che sottolinea
come il dato segua un biennio in cui l'aumento generalizzato dei
prezzi ha spinto le vendite del 7,6% nel 2022 e del 7,7% nel
2023.
Nel 2023 l'aggregato dei maggiori gruppi italiani della Gdo a
prevalenza alimentare aveva realizzato 109,6 miliardi di
fatturato Iva esclusa,, di cui 14,7 miliardi in capo a operatori
a controllo estero, che sono il 13,4% del totale. T
Tra il 2019 e il 2023, le vendite sono aumentate del 28% con
un tasso medio annuo del 6,4%. Nel quinquennio 2019-2024, i
costi del lavoro dei gruppi nazionali rappresentano mediamente
il 9,8% del fatturato, con una crescita dello 0,2 % nel 2024,
anno in cui è stato rinnovato il contratto nazionale.
L'Area Studi di Mediobanca individua una riduzione del
divario tra la crescita dei 'discount', i cui ricavi sono saliti
del 9,2% sul 2022, e gli altri operatori tradizionali, che hanno
visto salire il proprio fatturato del 7,3% nel biennio.
Tra le caratteristiche della Gdo italiana - si legge nel
rapporto - il controllo famigliare, che viene esercitato
sull'85,4% delle aziende, mentre nei consigli di amministrazione
siedono principalmente gli azionisti (3 su 4), è scesa di 3,8
anni l'età media dei membri e le quote rosa sono salite dal 16,7
al 19,9% del totale dei consiglieri di amministrazione.
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