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L'economia del mare nelle Marche vale 5,4 miliardi, +27% da 2018

L'economia del mare nelle Marche vale 5,4 miliardi, +27% da 2018

Evento Authority ad Ancona, 26% degli scambi con Asia orientale

ANCONA, 12 febbraio 2025, 11:56

Redazione ANSA

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L'economia del mare delle Marche ha un valore di 5,4 miliardi di euro e pesa per il 19% circa sull'interscambio complessivo di import-export del manifatturiero: nel quinquennio, dal 2018 quando era a quota 4,3 miliardi, è cresciuta del 27%. Il trend emerge dall'analisi del Rapporto 2024 sull'Economia Marittima di SRM e dalle risultanze della specifica ricerca svolta sulle potenzialità di sviluppo dello scalo marchigiano, realizzata con l'Autorità di sistema portuale (Adsp) del mare Adriatico centrale. La ricerca è stata presentata ieri presso la sede Adsp nell'incontro "Il porto come polo di sviluppo strategico del territorio: i traffici, le infrastrutture ed i nuovi driver del futuro".
    All'evento, oltre al presidente dell'Adsp Vincenzo Garofalo, hanno partecipato tra le numerose autorità il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi e il presidente della Regione Francesco Acquaroli. Secondo l'approfondimento del Centro studi SRM, gli scambi commerciali con l'estero via mare delle Marche si concentrano per il 26% circa nei rapporti con l'Asia orientale. Seguono i paesi dell'Europa non-Ue e il nord America. La Francia è il primo mercato per valore delle merci esportate dai distretti delle Marche con circa 623 milioni (+11,8% nel 2023 rispetto al 2022); seguono Germania e Usa.
    Nel 2024, ricorda l'Adsp, "il porto di Ancona-Falconara Marittima ha movimentato oltre 9,5 milioni di tonnellate di merci. Il 43% del traffico si concentra sul Ro-Ro movimentando oltre 4 milioni di tonnellate di merci. Quasi 4,1 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi sono stati movimentati dalla raffineria di Falconara Marittima (di cui circa 2,9 milioni di greggio). Il traffico container si è attestato su poco meno di 1,1 milioni di tonnellate di merci".
    La ricerca SRM sullo scalo di Ancona ha confrontato 300 società manifatturiere di Marche e Abruzzo che importano ed esportano merci via mare. Tramite gli operatori delle province di Ancona, Pesaro, Macerata, Ascoli Piceno, Teramo, Chieti, sono state identificare e monitorare le interconnessioni produttive, commerciali, modali e di business intorno ai porti per valutarle attraverso la percezione dei protagonisti del cluster marittimo.
    Il porto dorico risulta "snodo strategico per le rotte Deep Sea, verso Cina, India, Stati Uniti, e per quelle Short Sea, verso i Balcani e il Mediterraneo Orientale. Con prospettive di incremento del trade con mercati lontani, come Cina e Stati Uniti".
    La funzione logistica è prevalentemente internalizzata: il 62% del campione ha risposto che gestisce l'operatività logistica internamente, con l'utilizzo prevalente di mezzi pesanti. In caso di esternalizzazione, centrale la figura dello spedizioniere: il 63% delle aziende gli affida il mandato di trasporto. Il 50% del campione ha indicato Ancona come scalo usato per l'import via container, il 25% per l'export. Lo stesso per l'uso dello scalo da attività Ro-Ro in cui il camion è usato per la trazione in partenza e in arrivo della merce.
    Il porto di Ancona è "nodo di due corridoi europei, lo Scandinavo-Mediterraneo e il Baltico-Adriatico. La tratta Ancona-Igoumenitsa è un anello marittimo principale nel corridoio europeo che connette le regioni dell'Europa Occidentale e dell'Europa Centrale con le regioni del Mediterraneo Orientale. In un periodo di due mesi 1.490 mezzi pesanti sono transitati per il porto di Ancona alla volta del porto greco di Igoumenitsa. La tratta soddisfa una domanda che ha origine prevalente in Europa Centro-occidentale. Cinque paesi, Italia, Germania, Spagna, Francia, Paesi Bassi, generano insieme oltre il 79% di tutti i tir in transito.
    Per il futuro, sottolinea Adsp, "il traffico Ro-Ro e le rotte regionali diverranno sempre più importanti per lo sviluppo del porto in particolare in un orizzonte in cui il mare Adriatico possa riacquistare una nuova stabilità al termine delle drammatiche vicende internazionali degli ultimi anni.
    Fondamentale, nell'ottica della crescita e della competizione portuale, saranno gli investimenti green nello scalo in cui l'Autorità di sistema portuale è già impegnata, in particolare nell'elettrificazione delle banchine. Altro fattore di competizione sarà la spinta a investire in digitalizzazione, percorso già intrapreso dall'Adsp". A ciò si aggiunge l'opportunità di "maggiore dialogo porto-logistica-industria per identificare opportunità di sviluppo condivise da economia del territorio e cluster marittimo.
    Nel confronto sono stati esaminati "scenari nazionali e internazionali che chiamano i porti italiani a sfide sempre più complesse per far crescere i livelli di competitività del sistema marittimo nazionale, tra le quali sostenibilità e la digitalizzazione: "necessari ingenti investimenti e capitale umano sempre più qualificato". Questi i temi alla base dei panel "Porti, logistica e industria" e "La dimensione dell'economia produttiva del territorio", parte dell'evento, moderato dalla giornalista Morena Pivetti, esperta di trasporti e logistica.
    Un confronto con il mondo logistico, intermodale e istituzionale per far emergere i temi più importanti connessi allo sviluppo del porto di Ancona che ha visto i saluti istituzionali dell'Ammiraglio Ispettore Vincenzo Vitale, Direttore marittimo delle Marche, di Giacomo Bugaro, Comune di Ancona, componente Comitato di gestione Adsp, Gino Sabatini, Presidente della Camera di Commercio delle Marche, e di Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo. Alessandro Panaro, Responsabile Maritime & Energy SRM Gruppo Intesa Sanpaolo, ha presentato il "Rapporto 2024 Italian Maritime Economy e focus sui risultati della ricerca sul porto di Ancona". Un approfondimento a cui hanno contribuito gli interventi di Vincenzo Garofalo, Presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, di Edoardo Rixi, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e di Francesco Acquaroli, Presidente della Regione Marche.
   

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