"C'è un elemento competitivo che
non si trova in nessuna altra parte del mondo ed il fatto che
noi siamo italiani. Nel mondo hanno voglia dell'Italia. E
l'altro elemento competitivo è che noi siamo il terzo marchio al
mondo col Made in Italy. Da questo punto di vista, sono molto
presuntuosa ma come italiana". Ne è convinta la ministra del
Turismo, Daniela Santanchè. Intervenendo nella Mostra
d'Oltremare a Napoli al convegno organizzato da AFINA
(Associazione Filiera Nautica Italiana) nell'ambito della 51ma
edizione de Nauticsud, dal titolo 'Il cambio di paradigma per la
nautica da diporto. Turismo nautico, risorse mare e
cantieristica le realtà da far emergere', la ministra ha
sottolineato: "La partnership pubblico-privato è l'unica vera
soluzione per sbloccare ritardi politici creati negli anni da
chi non vedeva la nostra Nazione come una penisola e il mare
come una risorsa". "Noi siamo una Nazione di qualità non di
quantità. Dobbiamo vincere sulla sfida dei servizi, in tutti i
settori dobbiamo avere servizi migliori. Ognuno deve fare la
sua parte; a me piace la squadra". Il numero uno del dicastero
del Turismo ha ancora affermato: "Da soli si va veloci, ma
insieme si va lontano. Per questo motivo ritengo che la nautica
sia un settore strategico; dunque dobbiamo relazionarci di più,
tra governo centrale e istituzioni del territorio, per
realizzare le necessità, come i porti per la nautica da diporto,
per evitare di sperperare una risorsa che vede il Sud ai vertici
della produttività del comparto della piccola nautica. Il
governo Meloni crede nella risorsa mare".
Ad aprire i lavori, moderati da Antonino Pane, giornalista
del quotidiano 'Il Mattino', l'intervento di Gennaro Amato,
presidente di AFINA, organizzatrice del Nauticsud insieme con la
Mostra d'Oltremare. "Siamo qui dopo un anno e con gli stessi
problemi, nulla di nuovo è accaduto - ha detto Amato - E ora ci
troviamo ad un punto di non ritorno. Se non si risolve la
questione dei posti barca, che vede una domanda nettamente
maggiore della disponibilità esistente, dobbiamo dire ai nostri
operatori e dipendenti di lasciare il posto di lavoro". Il Capo
di Dipartimento del Ministero della Protezione Civile e delle
Politiche del Mare, ammiraglio Pierpaolo Ribuffo, ha
sottolineato: "Il contributo del ministro Musumeci è quello di
stimolare le politiche che però restano nelle competenze di ogni
dicastero. Dobbiamo fare sistema e quello che è mancato nei
decenni precedenti è la sensibilità verso la 'marittimità' che
non abbiamo mai compreso bene nel suo valore sino in fondo. Ora
esiste un piano del mare e che ha alcuni passaggi determinanti
per la nautica da diporto". Andrea Annunziata, presidente
dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Tirreno Centrale, ha
confermato l'attuazione, entro pochi mesi, del piano regolatore.
"Un traguardo raggiunto dopo 80 anni. Ora per andare avanti e
realizzare posti barca per il diportismo serve un intervento del
Governo per limitare le disposizioni, a volte inutili, delle
Soprintendenze".
Una soluzione è stata indicata da Egidio Filetto, partner di
PwC, che ha identificato nelle Zes (Zone Economiche Speciali)
una strada possibile per lo snellimento procedure burocratiche.
L'imprenditore napoletano Massimo Luise, amministratore di Luise
Group spa, ha detto: "Serve una sinergia tra le istituzioni per
risollevare la questioni dei Marina e degli ormeggi". Il project
financing potrebbe essere una opportunità, scelta dalla Regione
Campania, secondo l'intervento del consigliere regionale Dem
Massimiliano Manfredi, utilizzando fondi Fers.
In un messaggio inviato ai convegnisti, il direttore del
quotidiano 'Il Mattino', Roberto Napoletano, ha, fra l'altro,
sottolineato: "Bisogna proseguire nell'operazione verità che
restituisce all'imprenditoria di qualità di Napoli e del
Mezzogiorno la dignità e l'orgoglio conquistati sul campo e,
spesso, nascosti o dimenticati da un racconto omissivo".
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