"Rispettare l'impegno dei
professionisti che ricoprono incarichi per conto dei Tribunali
nell'ambito della crisi d'impresa, ipotizzare nuove disposizioni
che ne garantiscano la tutela nello svolgimento del lavoro e
dare maggiore voce in capitolo nelle scelte a chi ogni giorno
opera in questo ambito. È quello che chiediamo alle Istituzioni
in materia di crisi d'impresa". Lo afferma il presidente
dell'Unione Nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti
contabili (Ungdcec) Matteo De Lise. Dallo scorso 6 luglio, si
ricorda in una nota, è in vigore il decreto del ministero della
Giustizia che disciplina le modalità di iscrizione nell'Albo dei
gestori della crisi d'impresa. "L'Albo - spiega il vertice
dell'associazione - accoglierà i nominativi dei professionisti
che saranno chiamati a ricoprire incarichi dai Tribunali. È
prevista anche una sezione per i professionisti facenti funzione
di Organismo di gestione delle crisi di impresa (Ocri), abolito
e sostituito di recente, peraltro senza che il decreto venisse
aggiornato su questo aspetto. Ma ciò che desta maggiore stupore
- rimarca il presidente Ungdcec - è la previsione di nuovi oneri
a carico dei professionisti, soprattutto per i colleghi più
giovani: si prevede, infatti, una quota di prima iscrizione
all'Albo pari a 150 euro, e di 50 euro di quota annua. È
l'ennesimo balzello posto a carico di chi viene chiamato a
ricoprire incarichi di ausiliario dei giudici", chiosa De Lise.
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