"Da circa un anno non ricevono
un soldo dallo Stato nonostante l'approvazione del decreto di
cassa integrazione. E' la situazione nella quale si trovano
circa 30 lavoratrici e lavoratori calabresi che a differenza dei
loro colleghi del resto d'Italia non sono stati pagati per come
dovuto addirittura da gennaio 2022.
Totalmente abbandonati dallo Stato che li ha esclusi
ingiustamente da una procedura di stabilizzazione dopo anni di
lavoro precario al servizio della Pubblica Istruzione". Lo
affermano in una nota Giuseppe Valentino, segretario generale
Filcams Cgil Calabria e Andrea Ferrone, segretario generale
Filcams Cgil Pollino.
"Assistiamo attoniti da un mese circa - proseguono - ad un
balletto fastidioso e cinico da parte delle sede Inps di Reggio
Calabria, che si ostina a non pagare la Cig, in sprezzo alla
condizione sociale ed umana di queste persone. Ricordiamo che si
tratta di lavoratori in età avanzata, ex Lsu pulizie nelle
istituti scolastici che non sono stati ricompresi dall'ondata di
stabilizzazioni presso il Ministero dell'Istruzione (circa 1000
persone in Italia) e che da Gennaio 2023, se le cose non
cambieranno, per colpa della cecità e indifferenza di Governi e
politica, saranno sbattuti in mezzo alla strada senza reddito e
senza futuro. Costoro, dopo un accordo nazionale tra il Miur e
le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, siglato al
Ministero del Lavoro, in Roma, e decretato in luglio dallo
stesso ministero, sono beneficiari per tutto l'anno 2022 di
copertura con ammortizzatore sociale che devono pagare le
relative Inps regionali. Ebbene, solo 22 lavoratori in Calabria,
la maggior parte dei quali sulla provincia di Cosenza e
Catanzaro, dipendenti ancora dell'azienda Team service di Roma,
ad oggi non hanno ricevuto le spettanze, mentre, paradosso dei
paradossi, i loro colleghi del Lazio (INPS Frosinone) e
Basilicata (INPS Potenza) stanno regolarmente ricevendo la Cassa
Integrazione. Questa situazione è insostenibile quanto
vergognosa, alcuni di essi non riescono più ad acquistare beni
alimentari e medicinali per la sussistenza loro e delle loro
famiglie".
"Pertanto - concludono Valentino e Ferrone - stufi di questa
situazione incredibile, stiamo procedendo ad interessare la
Prefettura calabrese ed il relativo Questore in quanto, se a
breve non riceveremo risposte in merito, ci vedremo costretti ad
organizzare forme di mobilitazione, anche aspre, nel tentativo
di dare risposte ed evitare ulteriore drammi sociali ed umani".
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