"L'analisi dei dati del secondo
trimestre 2023 e le previsioni per il terzo, stante le
difficoltà in cui versano alcuni settori, i cicli
dell'automotive e della casa in particolare, fanno prevedere una
seconda parte dell'anno, se non saranno introdotti correttivi,
in salita. Le previsioni, infatti, dipingono un quadro meno
brillante con la produzione industriale in contrazione e
previsioni per la domanda, sia interna sia estera, non così
positive". Lo rileva il presidente di Confindustria Friuli
Venezia Giulia, Pierluigi Zamò, in merito all'indagine
congiunturale relativa al secondo trimestre del 2023 e le
previsioni per il terzo.
"Esistono, tuttavia, due fattori, a mio giudizio - osserva -
in grado di mitigare questa situazione che non è certamente
circoscritta al Friuli Venezia Giulia: il mantenimento dei tassi
ai valori attuali da parte delle banche centrali, secondo noi in
numerosi settori siamo già in deflazione, e rapidità e modalità
con cui il sistema sarà in grado di utilizzare i fondi messi a
disposizione dal Pnrr".
L'indagine parla di una sostanziale tenuta dell'economia, con
lieve rialzo della produzione industriale, mentre flette il
tendenziale, con vendite estere comunque a +10,3%. Ancora
stabile l'occupazione e altalenanti gli investimenti: bene la
digitalizzazione e l'efficienza energetica, cedono qualcosa
sostenibilità ambientale e R&D.
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