"Io sarò una nota stonata: noi
abbiamo fatto degli incontri con i presidenti dei gruppi
consiliari perché il commercio a Roma non va bene. Se andiamo in
giro troviamo negozi chiusi: sono circa 12 mila. Negli ultimi
cinque anni ne hanno chiusi 5.000 nell'indifferenza". Lo ha
detto il presidente di Confesercenti Roma Walter Giammaria
intervenendo alla seduta dell'Assemblea Capitolina sullo stato
dell'economia della città.
"Non è solo un problema di crisi economica ma di
pianificazione - ha detto - si aprono i centri commerciali e si
svuotano le strade. C'è il problema dell'online, che non pagano
le tasse mentre noi le paghiamo qua in Italia e non si capisce
perché i gruppi politici che rappresentate non intervengano. Non
ci meravigliamo se muore il commercio e muore la città: senza
commercio non ci saranno strade sicure".
"A Roma - ha detto ancora - ci sono 20 mila abusivi che
nessuno manda via. Una concorrenza sleale: 2,350 miliardi di
merce contraffatta. Chiediamo al sindaco un tavolo permanente su
questo, non possiamo fare cose sporadiche. La città è un suk e
nessuno interviene: quell'1% di irregolari non infangasse noi
regolari. Vanno ripristinati gli ispettori annonari. Se non si
interverrà i negozi chiusi saranno 24 mila, 30 mila".
"Vogliamo una città accogliente - ha concluso Giammaria - Per
noi ogni anno dovrebbe essere un Giubileo. Roma non può vivere
di stagionalità, capiamo quali interventi fare nella bassa
stagione: il congressuale, le fiere come in Germania. Il
contributo di soggiorno vale 140-150 milioni l'anno: io credo
debba essere una tassa di scopo per investire sulla bassa
stagionalità".
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