Dieci Pmi emergenti di Toscana e
Umbria, operanti in settori che vanno dalla moda alla meccanica,
dall'energia alla salute: Intesa Sanpaolo le ha selezionate e
premiate nell'ambito della nuova edizione di Imprese vincenti,
il programma del gruppo bancario dedicato alla valorizzazione
delle eccellenze imprenditoriali italiane. Dall'inizio del
programma si sono autocandidate in cinque edizioni circa 14.000
imprese, di cui 4.000 solo per la quinta edizione: aziende che
complessivamente contano 150.000 dipendenti e registrano circa
35 miliardi di fatturato.
Le piccole e medie imprese premiate oggi a Firenze sono
Accoppiatura Pratese di Montemurlo (Prato) per il settore
dell'automotive, Garofoli di Terni per la meccanica, Conceria
Antiba di Ponte a Egola (Pisa) del settore moda e abbigliamento,
Erredue di Livorno per i servizi energetici, Alma di Campi
Bisenzio (Firenze) specializzata nella produzione di moquette,
Diesse diagnostica senese di Monteriggioni (Siena) e Moretti di
Cavriglia (Arezzo) per il settore Sistema salute, Gas and Heat
di Livorno appartenente al settore industriale, Recuperiamo di
Corciano (Perugia) e Move di Lucca per i servizi alle aziende.
Ad accomunare le 150 Imprese vincenti 2024 sono l'adozione di
criteri Esg, i progetti di crescita, l'impatto sulle comunità e
sui territori in cui operano contribuendo a creare valore per
l'economia del territorio, occupazione e benessere delle
persone. In particolare, tra i parametri di selezione delle 150
imprese, nell'edizione 2024 dell'iniziativa Intesa Sanpaolo pone
al centro le azioni indirizzate verso i filoni progettuali del
Pnrr e di Transizione 5.0. A tutte queste imprese la banca
fornirà insieme ai partner del progetto gli strumenti per
crescere, anche all'estero, in sostenibilità, innovazione,
transizione digitale e finanza straordinaria.
"Le dieci Pmi che abbiamo premiato sono esempi virtuosi per
il sistema produttivo - afferma Tito Nocentini, direttore
regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo - perché hanno saputo
cogliere i nuovi stimoli del mercato e avviare percorsi in una
logica di crescita sostenibile, distinguendosi in settori traino
dell'economia del territorio".
Tra il 2019 e il 2023 l'export di Toscana e Umbria è salito
rispettivamente del 32% e del 30%, in parallelo a una ripresa
degli investimenti che tra il 2016 e il 2023 hanno registrato un
aumento a prezzi costanti del 36,7% per la Toscana e del 40,1%
per l'Umbria. Negli ultimi anni si è rafforzata la struttura
patrimoniale: tra le imprese manifatturiere dei territori della
Direzione Regionale il patrimonio netto in percentuale del
passivo si colloca circa al 29% in Toscana e Umbria, valori più
che doppi rispetto a quelli osservati a inizio anni Duemila,
anche se inferiori alla media italiana. Inoltre, nel
post-pandemia le disponibilità liquide in percentuale
dell'attivo, cuscinetto contro i rischi e risorse per investire,
sono aumentate notevolmente: in Toscana si attestano al 10,8%,
in Umbria all'8,8%.
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