(dell'inviato Massimo Lapenda)
Le Banche di Credito Cooperativo
continuano la loro crescita sul territorio, sono pronte ad
affrontare la sfida dell'intelligenza artificiale e non vedono
all'orizzonte matrimoni con istituti di altra natura. E'
difficile associare una "mela con una pera, quindi fare fusioni
con altri sistemi bancari è praticamente impossibile", spiega il
presidente di Iccrea, Giuseppa Maino a margine dell'annuale
convegno di studi della Federazione Lombarda delle Bcc a
Firenze.
Ma sul tema dell'intelligenza, dalla cornice del teatro
Niccolini, sono tutti in linea nell'affermare che si tratta di
una opportunità che va governata. Non bisogna "spaventarsi. Le
nuove tecnologie devono essere un mezzo e non un fine. E
soprattutto c'è bisogno di governarle", aggiunge Maino. In
perfetta sintonia è anche il presidente di Cassa Centrale,
Giorgio Fracalossi, il quale esclude ogni ipotesi di "fusioni
con altri gruppi". L'attenzione del gruppo, infatti, è rivolta
alla "trasformazione digitale. E dobbiamo riflettere
sull'intelligenza artificiale perché il progresso non si ferma.
Credo che il problema da affrontare è come governare
l'intelligenza artificiale".
Non sono contrari alle nuove tecnologie anche i sindacati.
Questo però a patto che l'intelligenza artificiale non serva a
"tagliare posti di lavoro". Il segretario generale della Fabi,
Lando Maria Sileoni, lancia la proposta di utilizzare i
contributi e i finanziamenti dell'Unione europea, facendoli
confluire nei fondi di solidarietà del settore bancario, per
"gestire la trasformazione delle banche e per riqualificare i
lavoratori". Una proposta accolta positivamente dal
vicepresidente di Federcasse, Matteo Spanò. La sostenibilità dei
sistemi di intelligenza artificiale, infatti, "passano
indubbiamente da imponenti investimenti per realizzare
articolati ed integrati processi educativi e formativi",
evidenzia Riccardo Colombani, segretario generale della
First-Cisl.
Nel frattempo una sintesi della crescita delle Bcc arriva
dalla Lombardia dove il credito cooperativo mostra, in termini
di raccolta, impieghi e presenze sul territorio, tendenze in
media migliori rispetto a quanto registrato dal settore
bancario. Le 27 Banche di Credito Cooperativo presenti in
Lombardia, che contano nel complesso 210 mila soci, 5.400
dipendenti, 722 sportelli, oltre un milione di clienti ed una
presenza in 522 Comuni, hanno chiuso un positivo primo semestre.
La raccolta diretta si assesta attorno ai 36,2 miliardi, in
crescita del 6% a fronte del +5,2% dell'industria bancaria, cui
si aggiungono più di 13 miliardi di raccolta indiretta. Il trend
dei finanziamenti a favore di imprese e famiglie è in linea con
i dodici mesi precedenti e vede 24,4 miliardi di impeghi.
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