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Fisco: dal 15% dei contribuenti il 63% delle imposte (2)

Fisco: dal 15% dei contribuenti il 63% delle imposte (2)

ROMA, 29 ottobre 2024, 14:09

Redazione ANSA

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Il report indica che nel 2022 l'Italia ha complessivamente destinato alla spesa per protezione sociale - pensioni, sanità e assistenza - 559,513 miliardi di euro, vale a dire oltre la metà di quella pubblica totale (il 51,65%): valore pari circa il 30% del Pil che, "contrariamente ai luoghi comuni che vorrebbero il nostro welfare state poco generoso, ci colloca insieme a Francia e Austria ai vertici delle classifiche Eurostat". Rispetto al 2012, e dunque nell'arco di un decennio, la spesa per il welfare è aumentata di 127,5 miliardi strutturali (+29,4%): un aumento ascrivibile soprattutto al capitolo "assistenza" che, si legge, "sotto la spinta delle promesse di una politica in perenne campagna elettorale e gonfiata anche dall'inefficienza di una macchina organizzativa tuttora priva di un'anagrafe centrale delle prestazioni, è cresciuta del 126,3%, a fronte del solo 17% della spesa previdenziale".
    Nel complesso, se per Inps e Inail si può parlare di equilibrio, vale a dire di un sistema pensionistico e assicurativo in grado di autosostenersi con i contributi versati da lavoratori e imprese, lo stesso non può dirsi per assistenza (circa 157 miliardi di euro), sanità (intorno ai 131 miliardi l'importo della spesa) e welfare degli enti locali (circa 13 miliardi) che, in assenza di contributi di scopo, devono appunto essere sostenuti attingendo alla fiscalità generale. Un totale - si spiega - di oltre 300 miliardi di euro per il quale sono occorse pressoché tutte le imposte dirette Irpef, addizionali, Ires, Irap e anche 23,77 miliardi di imposte indirette, in primis l'Iva.
    Il 75,80% degli italiani dichiara redditi da zero fino a 29mila euro paga solo il 24,43% dell'Irpef e calcolando che ogni dichiarante ha in carico 1,405 persone, l'imposta media versata per cittadino al netto delle detrazioni è stata di 101,73 euro, mentre per quello tra 15mila e 20mila euro (il 12,84% del totale) ammonta a 1.761 euro che scendono a 1.254 per singolo abitante, importo ancora una volta insufficiente a coprire anche i costi pro capite della sola sanità.
    "Non è corretto - sottolinea il presidente di Itinerari previdenziali, Alberto Brambilla, descrivere l'Italia come un Paese oppresso dalle tasse, poiché i contribuenti su cui grava il carico fiscale e, di riflesso, anche il finanziamento del nostro sistema di protezione sociale non è che uno sparuto 24,20% di contribuenti con redditi dai 29mila euro in su, i quali da soli corrispondono il 75,57% di tutta l'Irpef".
    "Un grande parte di italiani - conclude Brambilla - ne paga così poche o non ne paga affatto da risultare totalmente a carico della collettività. E' il ritratto di un Paese con una forte redistribuzione principalmente a carico dei redditi sopra i 35mila euro lordi l'anno, che peraltro non beneficiano, se non marginalmente, di bonus, sgravi e agevolazioni, in assenza di controlli su una spesa assistenziale che cresce a tassi doppi rispetto a quella previdenziale»
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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