Sì alla responsabilità estesa del
produttore nel settore tessile, ma senza oneri burocratici, con
incentivi alle imprese mirati alla sostenibilità, con il
coinvolgimento di tutti gli attori della filiera produttiva,
senza escludere quindi i private label, e con il protagonismo
delle Organizzazioni imprenditoriali.
Sono le indicazioni espresse dai rappresentanti di
Confartigianato e di Cna Federmoda intervenuti oggi in audizione
presso la Commissione Ambiente della Camera sui regimi di
Responsabilità Estesa del Produttore (Epr) nella gestione dei
rifiuti nel settore tessile.
Le Confederazioni, pur condividendo l'intento di introdurre
l'EPR nel settore moda per promuovere l'adozione di pratiche
sostenibili e responsabili, hanno evidenziato la preoccupazione
che le Pmi, che costituiscono la maggior parte delle imprese nel
settore tessile, si trovino gravate da nuove complicazioni
burocratiche e costi aggiuntivi.
Confartigianato e Cna Federmoda hanno anche insistito sulla
necessità di una responsabilità condivisa tra tutti gli attori
della filiera, dal produttore del tessuto al produttore del capo
finito. Per garantire il raggiungimento degli obiettivi di riuso
e riciclo, bisogna evitare che il sistema Epr diventi
un'opportunità di business per pochi attori dominanti. In
particolare, hanno messo in evidenza la problematica legata
all'esclusione dei "private label" dal sistema Epr, come
previsto da alcune bozze del decreto ministeriale. L'esclusione
di questi produttori potrebbe ridurre le risorse disponibili per
la gestione del fine vita dei prodotti tessili, creando
disparità tra i produttori e i distributori e minando il
principio di responsabilità condivisa. Le Confederazioni hanno
chiesto che i distributori con private label vengano trattati
come produttori e inclusi nel sistema, per garantire equità e
trasparenza.
Le Confederazioni hanno tra l'altro anche proposto di
rafforzare la funzione proattiva dei consorzi di gestione dei
rifiuti, valorizzando il trattamento degli scarti pre-consumo e
sostenendo le piccole imprese nella transizione verso modelli
produttivi più sostenibili.
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