"Le nostre imprese guardano con
grande interesse alla Slovacchia, Paese che ha dimostrato
straordinaria solidità economica e capacità di crescita.
Condividiamo una forte vocazione manifatturiera e una spiccata
propensione all'export. Per consolidare questi legami stiamo
potenziando la cooperazione tra le nostre università". Sono le
parole di Barbara Cimmino, vice presidente per l'Export e
l'Attrazione degli Investimenti di Confindustria, in occasione
della conferenza "Why Slovakia? Fit for Investing and Trade",
svoltasi a Roma. Centocinquanta i partecipanti tra istituzioni,
agenzie per investimenti, associazioni imprenditoriali e 65
imprese italiane: intervenuti, oltre Cimmino, anche Peter
Pellegrini, presidente della Repubblica Slovacca, Adolfo Urso,
ministro delle Imprese e del Made in Italy, Denisa Sakova,
vicepremier e ministra dell'Economia slovacca, e Matteo Zoppas,
presidente di Ice-Agenzia.
"Secondo le stime del Centro Studi Confindustria - ha
aggiunto Cimmino - la Slovacchia si classifica al quarto posto
tra 17 Paesi dell'Europa centrorientale per il potenziale di
sviluppo delle esportazioni italiane. L'export italiano potrebbe
crescere di ulteriori 1,87 miliardi di euro rispetto ai 4
miliardi del 2023 e ai 2,8 miliardi del 2024".
"La Slovacchia è caratterizzata da stabilità economica,
posizione strategica e un ambiente favorevole agli affari - si
legge sul comunicato di Confindustria -. Il settore industriale
rappresenta il 35% del Pil del Paese, con automotive,
macchinari, elettronica, chimica e farmaceutica come pilastri
principali. Le relazioni commerciali tra i due Paesi sono
solide: l'Italia è il settimo cliente e l'ottavo fornitore della
Slovacchia, con un interscambio di circa 8,7 miliardi di euro
nel 2023. Le esportazioni italiane comprendono principalmente
prodotti in metallo, macchinari, mezzi di trasporto, apparecchi
elettrici, prodotti tessili e abbigliamento. Inoltre, la
Slovacchia si propone come potenziale snodo logistico verso
l'Ucraina".
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