La nave rigassificatrice entrata
in esercizio nel porto di Piombino (Livorno) il 4 luglio 2023,
dovrà essere portata via nel luglio 2026 e, secondo il
regolamento al Codice della Navigazione, il concessionario Snam
dovrebbe riportare la banchina alla sua condizione di partenza
demolendo le infrastrutture realizzate nei dieci mesi precedenti
l'avvio delle proprie attività. Tuttavia, evidenzia la nota di
Confindustria, "la banchina non tornerà nella disponibilità del
porto, anche se la nave dovesse trovare diversa localizzazione:
la legge 95 del 26 luglio del 2023, infatti, ha stabilito che
per "garantire la sicurezza degli approvvigionamenti a livello
nazionale, le infrastrutture realizzate per consentire il
collegamento delle unità galleggianti di cui al comma 1 alla
rete nazionale sono mantenute in loco, a cura e spese del
proponente, anche a seguito di eventuali ricollocazioni delle
unità galleggianti medesime".
"Una norma comprensibile viste l'andamento del costo del
gas e dell'andamento delle relazioni geopolitiche a livello
mondiale - commenta il presidente di Confindustria Toscana
Maurizio Bigazzi - che offre l'opportunità di una riflessione
più approfondita sul rilancio della città costiera". Bigazzi fa
riferimento "al finanziamento e alla realizzazione della
banchina Ovest; la realizzazione programmata dall'Autorità di
sistema di 200.000 metri quadri di nuovi piazzali nelle aree
retrostanti la banchina (che rappresenterebbe una ulteriore
offerta insediativa per industrie e logistica); come anche al
completo finanziamento del secondo lotto della 398 (che
porterebbe ricadute positive sulla mobilità di persone e merci),
nonché al collegamento ferroviario delle nuove aree portuali".
"Piombino - fa osservare Bigazzi - avrebbe finalmente in
pochi anni, un assetto infrastrutturale competitivo e
sostenibile sia per le aziende manifatturiere che ospita, sia
per quelle che potrebbe attrarre".
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