"La rigenerazione del settore in
relazione a questa dura crisi - sottolinea la sindaca Claudia
Sereni in una nota - parte dall'incremento di qualità, mediante
una certificazione da adottare, e dalla legalità, con un
riconoscimento specifico dei nostri maestri artigiani e della
formazione, che fanno la differenza, sotto ogni profilo". "Non
siamo - aggiunge Sereni - davanti a destini personali, ma a un
destino comune del territorio metropolitano per il quale
possiamo salvarci solo se lavoriamo tutti insieme per dare avvio
a strategie di tutela, per le quali si lavora in Regione, e
soprattutto di rilancio".
Rilancio, è stato detto, che parte da alcuni fattori: una
riprogettazione dei modelli produttivi, di tutela e
certificazione dei prodotti veri made in Italy e made in
Tuscany, e nuove strategie di formazione. La Regione Toscana ha
potenziali linee di finanziamento e sostegno che potranno essere
sostenute anche da diversi bandi finanziati in maniera
importante con fondi della commissione europea e non solo.
"Quello che propone la Città Metropolitana - continua Sereni
- è di candidare questo settore della pelletteria e questo
territorio ad essere un laboratorio sperimentale di politiche
attive, nuovi modelli, nuovi percorsi di formazione su cui poter
progettare anche le nuove linee di finanziamento". La politica,
prosegue, "deve tornare protagonista nelle politiche
industriali, manifatturiere di massimo valore per l'identità e
la sostenibilità economica dei territori e del nostro
straordinario Paese. Non possiamo vivere di solo turismo e
enogastronomia". La crisi, sostiene sempre Sereni, ha
"smascherato tutte le debolezze di un sistema". Da ripensare
allora la filiera, dalla prototipia alla vendita. Per fare
questo però serve la partecipazione e collaborazione con le
griffe. Martedì scorso si è tenuto il tavolo regionale della
moda dove si tratta la complessità di questo ambito in tutti i
suoi settori: dalle concerie all'abbigliamento fino alla
metalmeccanica".
Dal tavolo regionale sono emerse diverse linee di azione, da
quelle necessarie per tutelare il lavoro e la sopravvivenza
delle imprese (ammortizzatori sociali e sostegno al credito), a
quelle di un possibile rilancio del settore, puntando su
formazione e nuove filiere produttive.
Tra le esigenze e proposte relative al vademecum proposto
dal presidente Giani che riguarda ammortizzatori, formazione,
rapporti industrie, fondi e moratoria, è emersa la necessità di
fare tavoli di lavoro specifici per ogni settore che ha proprie
peculiarità. Ne sarà referente, anche per la Regione, la
consigliera delegata Claudia Sereni.
Sempre durante l'incontro si è parlato della proposta di
Confindustria Firenze, che ha attivato un progetto con lo scopo
di elaborare un nuovo modello di distretto. Il progetto, è stato
spiegato, vuole essere una base per avviare una rigenerazione
del distretto che prenda il via dalla sue radici storiche, e
sarà condiviso con tutti gli attori del tavolo.
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