Per superare il divario
retributivo di genere, "occorrono un cambio di passo nelle
relazioni industriali e accordi specifici": la riflessione è
emersa oggi a Pordenone nel corso del convegno "La
discriminazione retributiva di genere: teoria e pratica",
organizzato da Confindustria Alto Adriatico, Ordine degli
avvocati e Ordine dei consulenti del lavoro di Pordenone.
L'assessora regionale al lavoro, Alessia Rosolen, ha posto
l'accento, come riporta una nota, sulla necessità di un
cambiamento della società più che su una lettura meramente
stereotipata della questione femminile, evidenziando come il
gender pay gap non sia frutto di una discriminazione diretta,
piuttosto della carenza di norme e attenzioni che nel tempo
hanno penalizzato le donne nel mondo del lavoro. "Donne - ha
detto - che hanno modificato radicalmente la loro presenza nella
società negli ultimi cinquant'anni, assumendo carichi di lavoro
sempre maggiori" anche se permangono squilibri legati alla
progressione di carriera e alla stabilità lavorativa. Tra i
principali ostacoli, Rosolen ha menzionato il part-time
involontario, la scarsa valorizzazione ai fini pensionistici e
le minori opportunità di avanzamento. Temi che, per l'assessora,
riguardano anche i giovani, sempre più esclusi da percorsi di
stabilizzazione lavorativa e autonomia economica.
Giuseppe Del Col, direttore operativo e coordinatore
relazioni industriali Caa, ha evidenziato come, nonostante i
progressi fatti, "persistano ancora significativi differenziali
retributivi tra uomini e donne, che in alcuni casi raggiungono
anche i 20 punti percentuali a parità di mansione". Del Col ha
sottolineato le peculiarità del mondo industriale, dove il
secondo livello di contrattazione, molto più sviluppato rispetto
ad altri settori, garantisce salari più elevati e formalmente
uguali a prescindere dal genere. "Il 40% delle imprese, che
rappresentano il 70% degli occupati, beneficia di questa
contrattazione avanzata, tuttavia il divario si accentua quando
si eleva il livello di professionalità, sia per le mansioni
operaie sia per impiegati, quadri e dirigenti, dove intervengono
modalità salariali ad personam, bonus e altri fattori che
possono differenziare i trattamenti".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA